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10 febbraio 2016

Informazioni preliminari esercizio 2015

Vendite cemento: 25,6 milioni di tonnellate (+1,7%); vendite calcestruzzo preconfezionato: 11,9 milioni di metri cubi (-0,9%)

Fatturato consolidato pari a 2.662 milioni (2.506 milioni nel 2014), in aumento del 6,2% (+1,0% a cambi e perimetro costanti)

Dati consolidati

              2015       2014       % 15/14

Cemento e clinker

      m ton       25,6       25,1       +1,7

Calcestruzzo

      m m3       11,9       12,0       -0,9

Ricavi netti

      €m       2.662       2.506       +6,2
                Dic 15       Dic 14       Var.

Indebitamento netto

      €m       1.030       1.063       (33)

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei dati preliminari relativi all’esercizio 2015.

Nel corso del 2015, le vendite realizzate dal gruppo nelle aree geografiche di presenza hanno mostrato una variazione favorevole negli Stati Uniti d’America, dovuta al consolidamento della ripresa, ed in Europa Orientale, ottenuta grazie al contributo aggiuntivo della cementeria di Korkino in Russia ed al recupero del posizionamento commerciale in Polonia. Contenute flessioni sono state invece consuntivate in Italia ed in Europa Centrale.

Dopo una forte caduta nel primo semestre, il recupero del commercio internazionale nella seconda parte del 2015 è risultato più debole ed inferiore alle attese, particolarmente nelle economie avanzate e, considerando l’esercizio nel suo complesso, esso ha fatto segnare una modesta dinamica di crescita, circa la metà di quanto in precedenza stimato.
Nel corso del terzo trimestre, nelle economie mature, soprattutto i paesi non appartenenti alla zona euro, si è irrobustita l’espansione dell’attività economica; il ritmo di crescita è risultato superiore alle attese negli Stati Uniti, anche se, negli ultimi mesi dell’anno, sono emersi segnali di rallentamento, a partire dall’attività manifatturiera. Nella zona dell’euro la crescita è risultata più fragile, con il rapido affievolirsi della spinta delle esportazioni compensato gradualmente dal contributo proveniente dalla domanda interna.
Le principali economie emergenti hanno mostrato un quadro congiunturale tendenzialmente debole, sebbene con andamenti differenziati tra loro: in Cina si sono accentuati i segnali di rallentamento dell’economia, con ulteriore spostamento a favore dei consumi e dei servizi e conseguente decelerazione degli investimenti e delle importazioni; in Brasile la fase recessiva si è acuita mentre in Russia la caduta del prodotto è stata meno evidente ed in India si è assistito ad una fase di espansione più marcata.
In dicembre i corsi petroliferi sono tornati ad indebolirsi; nella prima decade di gennaio 2016 il prezzo del petrolio è sceso sotto i valori minimi dal 2008, con contratti futures che indicano aspettative di rincari molto limitati nei prossimi mesi. L’inflazione al consumo si è mantenuta su livelli bassi in tutti i principali paesi avanzati. Lieve l’aumento dei prezzi anche in Cina mentre la pesante svalutazione delle monete locali è stata la principale causa di un’inflazione superiore al 10% in Russia ed in Brasile.
In Italia si è indebolita la spinta delle esportazioni e la ripresa prosegue con gradualità; alle favorevoli condizioni cicliche nella manifattura si sono affiancati segnali di espansione nei servizi e, dopo una prolungata recessione, di stabilizzazione nelle costruzioni. Negli Stati Uniti d’America, dove è proseguita la fase espansiva, la Riserva Federale ha avviato l’aumento dei tassi d’interesse ufficiali, motivato dal significativo miglioramento del mercato del lavoro, senza conseguenze sfavorevoli, ed il settore delle costruzioni ha confermato una buona crescita, particolarmente nel comparto dell’edilizia commerciale e residenziale. In Germania nel corso del 2015, gli investimenti in costruzioni si sono normalizzati, dopo la crescita dell’anno precedente. Gli andamenti nelle nazioni dell’Europa Orientale hanno continuato ad essere difformi: in Russia il contesto recessivo ha comportato un calo del livello di attività nell’edilizia e conseguente flessione nei consumi di cemento; in Polonia dove la crescita dell’economia e il livello degli investimenti in costruzioni si sono confermati ancora favorevoli, le nostre vendite hanno avuto un andamento regolare e positivo; in Repubblica Ceca è proseguita la fase di ripresa congiunturale, con miglioramento dei livelli produttivi nelle costruzioni; infine in Ucraina, nell’ambito di una pesante recessione e contrazione degli investimenti, il livello di attività delle regioni occidentali (dove opera il nostro gruppo) ha mantenuto un andamento migliore rispetto a quello della porzione orientale.

Le vendite di cemento del gruppo sono ammontate a 25,6 milioni di tonnellate, +1,7% rispetto all’esercizio 2014. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, pari a 11,9 milioni di metri cubi, sono state leggermente inferiori a quelle dell’esercizio precedente (-0,9%). Il fatturato consolidato è aumentato del 6,2%, passando da 2.506 a 2.662 milioni. Grazie al rafforzamento del dollaro, parzialmente controbilanciato dalla perdita di valore del rublo russo e della hryvnia ucraina, le variazioni nei tassi di cambio hanno avuto un impatto favorevole di 101 milioni. Gli effetti delle variazioni nel perimetro di consolidamento sono stati favorevoli per 29 milioni. Pertanto, a cambi e perimetro costanti ci sarebbe stato un aumento del fatturato pari al 1,0%.

L’indebitamento finanziario netto a fine 2015 ammonta a 1.030 milioni, in diminuzione di 33 milioni rispetto ai 1.063 milioni di fine 2014. Il miglioramento della posizione finanziaria netta è stato realizzato grazie al flusso dell’attività operativa, nonostante gli investimenti per l’espansione dello stabilimento produttivo di Maryneal (TX) abbiano comportato, nel corso dell’esercizio, un esborso di 163 milioni.

Italia
Nei mesi estivi, l’espansione dell’attività è stata sostenuta dalla tendenza positiva dei consumi interni, che hanno sostituito la spinta delle esportazioni, frenate dal calo della domanda dei paesi extraeuropei. Il relativo impulso ha sostenuto una crescita del PIL pari ad appena 0,2% nel terzo trimestre e lo stesso andamento si è confermato nell’ultimo trimestre del 2015. Al contributo leggermente positivo della manifattura si è affiancato il consolidamento della ripresa nel comparto dei servizi, unito a segnali più favorevoli nel mercato immobiliare. Gli investimenti, dopo aver cumulato un buon rialzo tra l’estate del 2014 e quella del 2015, hanno presentato segnali di rallentamento, manifestando discontinuità nel recupero. In particolare, gli investimenti in costruzioni sono risultati nel complesso dell’anno ancora in riduzione in tutti i comparti, ad eccezione della riqualificazione immobili residenziali. Con riferimento all’intero esercizio 2015, i consumi interni di cemento sono stimati in circa 19,3 milioni di tonnellate, -3,5% rispetto all’anno precedente e -59% rispetto al massimo storico del 2006 (nove anni consecutivi di varianza negativa).
Le nostre quantità vendute di leganti idraulici e clinker sono risultate in diminuzione del 2,3%, con un miglioramento della quota destinata all’esportazione che ha permesso di bilanciare parzialmente la diminuzione del mercato interno. I prezzi di vendita hanno segnato una flessione del 3,7%, in leggero recupero sui minimi realizzati in estate. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato l’andamento delle vendite è stato analogo al periodo precedente (+1,2%), con prezzi stabili (+0,2%). Nel complesso il fatturato consolidato delle attività italiane si è attestato a 381 milioni, in diminuzione del 2,7% rispetto al 2014.

Europa Centrale
In Germania, nel terzo trimestre del 2015 il PIL è aumentato di 0,3%, sospinto dalla crescita della domanda interna, che ha più che compensato l’affievolirsi degli investimenti e il rallentamento delle esportazioni. I miglioramenti dei redditi disponibili, la diminuzione della disoccupazione e la bassa inflazione hanno continuato a sostenere la domanda interna anche nell’ultimo trimestre dell’anno. Il settore delle costruzioni ha mantenuto, nel complesso, un andamento leggermente positivo. Le nostre consegne di leganti idraulici, sebbene in recupero nella parte finale dell’anno, sono state penalizzate soprattutto dal profilo più debole della domanda di oil-well cement; esse hanno chiuso con una diminuzione del 2,8%, in una situazione di prezzi in flessione marginale (-1,1%). I volumi di produzione del settore calcestruzzo preconfezionato hanno registrato una riduzione più marcata (-5,1%) con prezzi in calo (-1,3%). Il fatturato complessivo è così passato da 603 milioni nel 2014 a 574 milioni nel 2015, con una flessione del 4,9%.

In Lussemburgo le quantità di cemento e clinker vendute, al lordo dei trasferimenti all’interno del gruppo, hanno risentito del rallentamento delle esportazioni e grazie ad un certo recupero nell’ultimo trimestre hanno chiuso in riduzione del 1,8%, con prezzi medi stabili. La produzione del settore calcestruzzo preconfezionato ha segnato un sensibile incremento (+16,3%), in un contesto di prezzi deboli. Il fatturato complessivo è stato pari a 105 milioni, rispetto a 106 milioni nell’esercizio precedente (-1,1%).

Nei Paesi Bassi, i segnali di ripresa dell’attività economica manifestati nel 2014 si sono rafforzati durante il 2015. Le nostre vendite di calcestruzzo preconfezionato sono chiaramente aumentate, mentre i prezzi sono rimasti sui livelli dell’anno precedente. I ricavi netti, che comprendono anche le attività del settore aggregati naturali, si sono attestati a 65 milioni, rispetto a 58 milioni nel 2014 (+11,4%).

Europa Orientale
In Polonia lo sviluppo della ripresa è sostenuto dalla robusta crescita della domanda interna, grazie al rafforzamento del reddito disponibile, al buon andamento dell’occupazione ed alla bassa inflazione. La crescita del PIL è stimata al +3,5% nel 2015. Gli investimenti in costruzioni hanno confermato un favorevole andamento ed il consumo di cemento nel paese è risultato in leggero progresso. La nostra attività commerciale ha mantenuto per tutto l’anno uno sviluppo regolare, coerente con il posizionamento geografico e le potenzialità piuttosto che il risultato dell’anno precedente. Le quantità di cemento vendute hanno segnato una variazione positiva del 21,1%, peraltro a fronte di una certa flessione dei prezzi in valuta locale (-11,7%). La produzione di calcestruzzo preconfezionato è stata anch'essa in crescita (+9,8%), in uno scenario di prezzi sempre competitivo (-3,1%). Il fatturato è passato da 89 a 97 milioni (+8,7%), senza effetto cambio, grazie alla stabilità di valore dello zloty.

In Repubblica Ceca il favorevole andamento delle esportazioni e della domanda interna, unitamente alla crescita degli investimenti, ha contribuito a mantenere elevato lo sviluppo del prodotto interno, la cui crescita è stimata in accelerazione al 3%. Gli investimenti in costruzioni hanno confermato una buona intonazione. Le nostre vendite di cemento hanno ripetuto i peraltro buoni livelli raggiunti nel 2014 (+0,9%), con prezzi medi di vendita stabili (+0,1% in valuta locale). Il settore del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha mostrato segnali di miglioramento, con vendite in aumento (+3,0%) e prezzi in ripresa (+2,1%). I ricavi netti consolidati sono quindi passati da 134 a 136 milioni (+1,5%). Il rafforzamento della valuta locale ha inciso positivamente sul fatturato per 1,0 milione.

L’Ucraina, dove persistono tensioni territoriali latenti dovute al conflitto geopolitico, ha mostrato un quadro economico fortemente recessivo, con una rilevante contrazione del prodotto interno (-11%) ed inflazione superiore al 40%. I piani di assistenza del Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Stati Uniti sostengono gli sforzi del Paese per promuovere riforme strutturali ed il ritorno a condizioni economiche equilibrate e sostenibili. Nonostante il difficile scenario, la nostra attività operativa ha avuto un andamento piuttosto regolare; le quantità di cemento vendute sono risultate in linea con quelle dell’esercizio precedente (+0,6%), in una situazione di prezzi in valuta locale trascinati al rialzo dalla galoppante inflazione (+19,5%). I ricavi di vendita si sono attestati a 70 milioni, rispetto a 88 milioni raggiunti nel 2014 (-20,8%). La traduzione del fatturato in euro è stata penalizzata dal deprezzamento della valuta locale (-37,0 milioni).

In Russia, le dinamiche recessive innescate dagli effetti delle sanzioni, dalla caduta del prezzo del greggio e dalla svalutazione del rublo, si sono tradotte in un calo della domanda interna, dovuta alla riduzione dei salari reali ed elevata inflazione (circa 15%), oltre che un declino degli investimenti, per l’indebolimento del clima di fiducia nel Paese. Le più recenti stime prefigurano per l’anno 2015 una diminuzione del PIL pari al 4%. Il settore delle costruzioni ha sofferto per il secondo anno consecutivo di una considerevole contrazione (-7%) che ha comportato riflessi negativi sui consumi di cemento nel Paese. I nostri volumi di vendita, avvantaggiati dall'ingresso nel consolidamento della cementeria di Korkino, sono risultati in progresso del 8,4% rispetto al 2014; a parità di perimetro i volumi venduti sarebbero stati inferiori del 14,3%. Una buona tenuta è stata realizzata nella categoria dei cementi “oil-well”, dedicati al settore estrattivo. I prezzi medi in valuta locale si sono confermati in linea (-1,0%), tenendo presente che i prodotti consegnati dalla cementeria di Korkino sono posizionati su una fascia più bassa rispetto a quelli della cementeria di Suchoi-Log. I ricavi netti si sono attestati a 167 milioni, rispetto a 210 milioni del precedente esercizio (-20,6%). La svalutazione del rublo ha inciso negativamente sul fatturato per 46 milioni; a perimetro e cambi costanti, i ricavi sarebbero diminuiti del 12,5%.

Stati Uniti d’America
L’attività economica nel terzo trimestre si è irrobustita in misura superiore alle attese e la fase espansiva è proseguita nel quarto trimestre, ma con un ritmo di crescita che ha risentito di qualche rallentamento dell’attività manifatturiera e degli investimenti. I consumi interni, grazie all’aumento sostenuto dell’occupazione hanno sorretto la ripresa e, nelle più recenti misurazioni, la crescita del PIL per l’intero anno 2015 è stimata al 2,4%, analoga ai livelli del 2014. L’inflazione al consumo si è mantenuta molto bassa attestandosi a 0,5% in novembre (1,3% al netto dei prodotti energetici ed alimentari). I significativi miglioramenti dell’occupazione hanno spinto verso fine anno la Riserva Federale ad abbandonare la politica dei tassi nulli adottata nel dicembre 2008. Gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno presentato una buona crescita complessiva (+6,1%), superiore a quella del 2014, con variazioni particolarmente positive nel comparto commerciale e residenziale e con le infrastrutture in recupero. Le vendite di leganti idraulici del gruppo sono cresciute del 2,4%, grazie al buon andamento nelle regioni del Midwest e nonostante una significativa contrazione nelle consegne dei prodotti speciali “oil-well”. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente nel Sud-Ovest, si è ridotta rispetto all’esercizio precedente (-5,2%). La dinamica dei prezzi di vendita in valuta locale è stata favorevole, dando luogo ad una variazione del +7,7% nel settore cemento e del +9,7% nel settore calcestruzzo preconfezionato. Il fatturato complessivo è passato da 856 a 1.109 milioni (+29,5%). Esso è stato decisamente favorito dal rafforzamento del dollaro, che ha contribuito per 183 milioni.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
L’attività economica del Paese, nonostante alcuni fattori esogeni come il crollo dei corsi petroliferi ed il rallentamento del commercio internazionale ne abbiano limitato le potenzialità di sviluppo, ha proseguito nella fase espansiva e la crescita del PIL per il 2015 è stimata al 2,4%, in linea con quella realizzata nell’anno precedente. Il consumo di cemento nel Paese ha tratto beneficio dai primi effetti concreti del piano 2014-2018 per lo sviluppo di infrastrutture, superando il precedente record del 2012. L’andamento delle vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma è risultato brillante per l’intero 2015, con prezzo medio in valuta locale in miglioramento rispetto a quello dell’anno precedente. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha mostrato simili tendenze. Con riferimento al 100% della collegata, il fatturato si è attestato a 626 milioni (+19,9%). Il peso messicano ha mantenuto il suo valore durante l’esercizio: a parità del tasso di cambio la variazione dei ricavi netti sarebbe stata +19,7%.


L’ultimo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da un clima secco e mite, sia In Italia sia in Europa Centrale ed Orientale, grazie al quale l’attività edilizia è rimasta su livelli superiori alla media stagionale. Sulla base delle informazioni preliminari disponibili, prevediamo che il bilancio consolidato dell'esercizio 2015 si chiuda con un margine operativo lordo ricorrente intorno a 470 milioni di euro, quindi più favorevole rispetto alla stima già comunicata al mercato in occasione del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre.


Il Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato è previsto in data 24 marzo 2016.


Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


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