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07 novembre 2014

Risultati al 30 settembre 2014

Fatturato pari a 1.898,7 milioni (nel 2013: 1.894,4 milioni); margine operativo lordo di 302,5 milioni (nel 2013: 273,1 milioni)

Volumi di vendita in rallentamento durante il trimestre estivo ma sempre superiori al periodo precedente nei nove mesi (cemento +2,1%, calcestruzzo preconfezionato +3,7%)

Condizioni di mercato favorevoli in Stati Uniti, stabili i risultati in Europa Centrale, ancora nessun segnale di ripresa in Italia

In valuta locale, andamento operativo soddisfacente in Europa Orientale, con esclusione della Polonia; variazione sfavorevole dei risultati in Russia ed Ucraina per la severa penalizzazione dovuta ai tassi di cambio

Confermata per l’anno 2014 la previsione di un margine operativo lordo ricorrente in miglioramento rispetto all’esercizio precedente ed in valore assoluto leggermente superiore a 400 milioni di euro (nel 2013: 378 milioni)


Dati consolidati

              Gen-Set 14       Gen-Set 13
riesposto
      % 14/13
Vendite di cemento       m ton       19,0       18,6       +2,1
Vendite di calcestruzzo       m m3       9,1       8,8       +3,7
Ricavi netti       €m       1.898,7       1.894,4       +0,2
Margine Operativo Lordo       €m       302,5       273,1       +10,8
Utile netto       €m       55,4       27,9       n.s.
Utile netto degli azionisti       €m       51,4       21,8       n.s.
                Set 14       Dic 13       Var.
Indebitamento netto       €m       1.010,5       1.097,2       (86,7)


Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2014.

Dopo una crescita inferiore alle previsioni nel primo semestre, per l’attività economica mondiale si prospetta una ripresa piuttosto modesta, incerta e limitata ad alcune aree. La congiuntura sta prendendo vigore negli Stati Uniti e nel Regno Unito, si è indebolita nelle economie emergenti ed è rimasta abbastanza anemica in Europa. I rischi di un ulteriore rallentamento, a seguito delle tensioni geopolitiche e del possibile aggravarsi di squilibri strutturali in alcune economie emergenti, sono in aumento. Il commercio internazionale, che è cresciuto meno delle attese nella prima parte dell’anno, ha presentato una modesta ripresa nel secondo trimestre ed ha mantenuto una dinamica positiva nel terzo. Complessivamente le stime sulla crescita degli scambi per l’intero anno in corso, sono state gradualmente ridimensionate.

In Europa l’attenuazione della domanda estera non è stata compensata da un sufficiente recupero di quella interna. Gli investimenti hanno confermato una contrazione e l’inflazione al consumo è scesa allo 0,3% in settembre, il livello più basso da novembre 2009, a conferma degli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata. Nel secondo trimestre l’attività economica ha sostanzialmente ristagnato e per il terzo viene segnalata una crescita contenuta. Analizzando le maggiori economie dell’area, la congiuntura dal secondo trimestre ha mostrato flessioni in Germania ed in Italia, si è arrestata in Francia, ha evidenziato qualche segnale di crescita in Spagna e nei Paesi Bassi. Negli Stati Uniti, dopo la contrazione del primo trimestre, il prodotto è tornato a crescere nel secondo (+4,6% in ragione d’anno) grazie al contributo della domanda interna e la fase espansiva è proseguita pure nel terzo trimestre. Sui mercati finanziari, rimasti a lungo distesi, è tornata di recente la volatilità. Si sono verificati spostamenti di portafoglio verso attività più sicure, come i titoli di Stato tedeschi, il cui rendimento ha toccato minimi storici. La volatilità dei mercati si è riflessa anche sui corsi di borsa, caduti dalla fine del secondo trimestre ad ottobre del 9% nell’area euro e del 14% in Italia. Per contrastare il rischio di un periodo prolungato di inflazione troppo bassa e per sostenere il credito e l’attività economica, la politica monetaria europea è stata resa ancora più espansiva, mentre gli Stati Uniti hanno proseguito nella graduale riduzione dello stimolo monetario. Le tensioni tra Russia ed Ucraina, che hanno avuto sinora modeste ricadute sull’economia europea, potrebbero comportare impatti significativi, particolarmente per le ripercussioni sulle forniture energetiche.

Durante il terzo trimestre del 2014, il settore delle costruzioni ha espresso un ritmo soddisfacente negli Stati Uniti, rispetto ad un andamento stabile in Germania ed in gran parte dei Paesi dell’Europa Orientale. Per contro abbiamo assistito ad un rallentamento in Polonia, maggiori difficoltà in Italia, sia sul mercato domestico che nelle spedizioni export, ed una contrazione delle vendite dal Lussemburgo.

Nel periodo gennaio-settembre 2014, le vendite di cemento e clinker del gruppo si sono attestate a 19,0 milioni di tonnellate con un incremento del 2,1% rispetto al precedente esercizio. Variazioni favorevoli sono state registrate in tutte le aree geografiche ad eccezione della Polonia e dell’Italia. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato, pari a 9,1 milioni di metri cubi, sono aumentate del 3,7% rispetto ai primi nove mesi del 2013. La maggior produzione, piuttosto generalizzata, si è confermata sopra la media in Polonia, Stati Uniti e Repubblica Ceca; per contro è continuata la flessione nei Paesi Bassi ed il Lussemburgo ha chiuso con segno negativo.

L’evoluzione dei prezzi del cemento nei primi nove mesi, espressi in valuta locale, è stata chiaramente in aumento negli Stati Uniti e positiva in Russia, Ucraina. Modeste variazioni, tendenzialmente sfavorevoli, si sono verificate in Germania, Lussemburgo e Repubblica Ceca, mentre in Italia la diminuzione di prezzo è stata più accentuata. I prezzi del calcestruzzo preconfezionato hanno consuntivato una brillante progressione in Stati Uniti ed una lieve crescita in Germania; modeste, ma negative, le variazioni in Repubblica Ceca, Lussemburgo; più pesante l’evoluzione in Italia e Paesi Bassi.
Un andamento complessivamente favorevole dei combustibili e dell’energia elettrica ha permesso di mantenere sotto controllo i costi di produzione. L’utilizzo della capacità produttiva, con l’eccezione di Italia e Polonia, è risultato superiore a quello dell’esercizio precedente, comportando una minore incidenza dei costi fissi per unità di prodotto. Sono proseguiti i progetti di risparmio ed efficienza dei costi controllabili, secondo i piani e con particolare riguardo ai mercati più critici.

Il fatturato consolidato è aumentato di 0,2%, passando da 1.894,4 a 1.898,7 milioni, ed il margine operativo lordo è stato di 302,5 milioni (+29,4 milioni ovvero +10,8%). Il dato dei primi nove mesi del 2014 è stato penalizzato da costi non ricorrenti per 4,6 milioni (erano 1,9 milioni i costi non ricorrenti nello stesso periodo del 2013); al netto delle voci non ricorrenti, l’aumento del margine operativo lordo sarebbe stato di 32,2 milioni (+11,7%). La redditività caratteristica ricorrente è passata così dal 14,5% al 16,2%. Le variazioni nei tassi di cambio hanno avuto un effetto significativo, ovvero un impatto negativo di 80,3 milioni sul fatturato e di 20,0 milioni sul margine operativo lordo. A perimetro e cambi costanti, il fatturato avrebbe presentato un aumento del 4,5%, mentre il margine operativo lordo sarebbe migliorato del 17,9%. Dopo ammortamenti e svalutazioni per 166,5 milioni (154,9 milioni nei primi nove mesi del 2013), il risultato operativo è stato pari a 136,1 milioni (118,2 milioni nel 2013). Gli oneri finanziari netti sono diminuiti da 81,8 a 50,7 milioni ed è aumentato il contributo delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (36,2 milioni rispetto a 29,5 milioni). Per effetto di quanto esposto, l’utile ante imposte del periodo si è attestato a 121,8 milioni contro 68,7 milioni del settembre 2013 (+77,3%). La mancata iscrizione delle imposte differite attive su perdite fiscali realizzate in Italia ha significato un’imposizione fiscale media assai elevata, ma il conto economico ha comunque chiuso con un utile del periodo in aumento del 98% circa, a 55,4 milioni, di cui 51,4 milioni attribuibili agli azionisti della società (21,8 milioni nel 2013).

Il flusso di cassa del periodo ha raggiunto i 221,8 milioni (182,8 milioni il corrispondente valore nel 2013). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2014 ammonta a 1.010,5 milioni, in riduzione di 86,7 milioni rispetto al dicembre 2013. Nei nove mesi il gruppo ha effettuato investimenti in immobilizzazioni tecniche per complessivi 125,6 milioni, di cui 34,4 milioni per progetti di espansione o speciali. Il patrimonio netto a fine settembre 2014, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, ammonta a 2.382,6 milioni, contro i 2.298,7 milioni del 31 dicembre 2013; ne deriva un rapporto indebitamento finanziario/patrimonio netto pari a 0,42 (era 0,48 a fine 2013).

Italia
L’andamento delle nostre vendite di leganti idraulici e clinker, inclusa la quota destinata all’esportazione, ha segnato un calo del 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. La grande disponibilità di prodotto in Paesi che come l’Italia si affacciano sul Mediterraneo (Spagna, Grecia, Turchia, ecc.), ha reso ancora più difficile e meno sostenibile l’export, che nello scorso esercizio aveva permesso di bilanciare parzialmente le diminuzioni sul mercato domestico. I prezzi di vendita medi hanno presentato una flessione pari al 5,8%, in buona parte dovuta al diverso mix di composizione dei prodotti venduti (in aumento il peso del semilavorato clinker). I volumi di vendita del calcestruzzo preconfezionato sono aumentati del 3,3%, con prezzi in riduzione del 6,6% rispetto a settembre 2013. Sul fronte dei costi, i fattori energetici hanno avuto un andamento favorevole, sia i combustibili sia in particolare l’energia elettrica, grazie allo sconto sugli oneri di sistema riservato alle imprese “energivore”, in applicazione dal secondo semestre del 2013. Le attenzioni della direzione sono tutte concentrate sul recupero della redditività; le difficoltà di incasso dei crediti commerciali continuano ad essere eccezionali, ciononostante le perdite su crediti si sono attestate su valori inferiori e difficilmente riducibili rispetto alla gravità ed alla durata della crisi nella quale si sta dibattendo l’industria delle costruzioni. Il fatturato complessivo delle attività italiane è passato da 323,8 a 294,7 milioni (-9,0%), mentre il margine operativo lordo è rimasto in territorio negativo, ovvero -9,0 milioni rispetto a -13,3 milioni del 2013. Occorre tuttavia ricordare che tra i costi del personale sono compresi oneri non ricorrenti di ristrutturazione pari a 2,8 milioni (1,1 milioni nel 2013) e tra gli altri ricavi proventi non ricorrenti per 6,3 milioni relativi alla plusvalenza da cessione dello stabilimento di Cadola (BL) al gruppo Wietersdorfer. Al netto degli effetti non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato una riduzione di 0,2 milioni. Durante il periodo sono stati realizzati altri ricavi operativi per 4,6 milioni derivanti dallo scambio di quote emissione CO2 (4,5 milioni dalla vendita quote emissione nel 2013).

Europa Centrale
In Germania, nei primi nove mesi dell’anno le nostre attività nel settore cemento hanno realizzato quantità vendute in aumento del 6,6% rispetto al corrispondente periodo del 2013, con prezzi invariati (-0,7%); il ritmo delle uscite nel secondo e terzo trimestre è stato molto coerente con quello realizzato l’anno precedente. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato un simile progresso della produzione (+4,1%), con prezzi in leggero rafforzamento. Il fatturato totale si è attestato a 466,3 milioni (443,8 milioni nel 2013), con un incremento del 5,1%, ed il margine operativo lordo è passato da 59,9 a 52,7 milioni. Il dato 2014 comprende tuttavia oneri non ricorrenti per ristrutturazioni pari a 0,5 milioni e per svalutazione di crediti finanziari pari a 3,4 milioni. Al netto degli oneri e proventi non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato una riduzione di 5,0 milioni (-8,2%). Tra i costi della produzione, da segnalare la flessione dei combustibili (-2,8%) ed il buon andamento dell’energia elettrica (-3,4%).

In Lussemburgo, le quantità vendute di cemento e clinker, al lordo dei trasferimenti all’interno del gruppo, sono state praticamente le stesse dell’anno precedente, così come i ricavi medi unitari (-0,3%). Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato una produzione in flessione del 5,4% in un contesto di prezzi deboli. Il fatturato complessivo è risultato pari a 80,7 milioni, in riduzione del 1,0% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente (81,5 milioni); il margine operativo lordo è passato da 14,3 a 13,0 milioni ( -8,9%). Tuttavia il dato 2013 comprendeva proventi non ricorrenti pari a 2,5 milioni; al netto degli effetti non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato un aumento di 1,2 milioni (+10,1%). Riguardo i costi di produzione, i fattori energetici hanno avuto un andamento favorevole sia per quanto riguarda l’energia elettrica (-3,3%) sia i combustibili (-5,0%).

Nei Paesi Bassi, le quantità di calcestruzzo preconfezionato vendute si sono fermate a quota 0,4 milioni di metri cubi (-14,1% rispetto allo stesso periodo del 2013), con ricavi pari a 42,7 milioni, in ulteriore sensibile calo rispetto a 53,1 milioni del 2013, ed un margine operativo lordo ricorrente che, seppur negativo, è risultato in miglioramento, passando da -5,6 a -0,7 milioni, grazie ai progetti di risparmio ed efficienza implementati dalla direzione al fine di riportare l’azienda in equilibrio.

Europa Orientale
In Repubblica Ceca, le nostre vendite di cemento, dopo l’ottimo avvio nel primo trimestre, hanno successivamente mantenuto un buon ritmo di crescita, realizzando un incremento del 14,7% rispetto al medesimo periodo del 2013, con prezzi medi di vendita, espressi in valuta locale, in leggera riduzione (-2,4%). Il mercato del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, nonostante un terzo trimestre più debole, ha presentato un andamento ugualmente positivo dei volumi (+6,5%), con prezzi in lieve riduzione (-1,6%). Il fatturato complessivo, che ha risentito anche di un indebolimento della valuta locale, è passato da 95,9 a 100,1 milioni (+4,3%), ed il margine operativo lordo è aumentato di 7,3 milioni passando da 11,9 a 19,2 milioni (+61,2%). Al netto dell’effetto cambio e degli effetti non ricorrenti, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente di +10,5% e di +76,4%. Tra i costi di esercizio in valuta locale, da segnalare l’andamento favorevole dei combustibili (-11,0%) e dell’energia elettrica (-16,5%).

In Polonia, dopo un brillante avvio d’anno, la presentazione di un nuovo listino prezzi in aprile ha incontrato alcune difficoltà di applicazione. Nonostante la successiva revisione, l’influsso della manovra commerciale ha sensibilmente penalizzato le spedizioni di cemento in uscita dalla nostra unità produttiva. In seguito, l’indebolimento della domanda durante i mesi estivi ha reso più complesso il percorso di assestamento nei confronti della clientela. Il consuntivo delle quantità vendute nei primi nove mesi ha mostrato una variazione negativa del 22,2% sullo stesso periodo del 2013, con prezzi di vendita in valuta locale in leggera crescita (+1,3%). La produzione di calcestruzzo preconfezionato, per contro, ha mantenuto un buon andamento (+9,6%), accompagnato da ricavi unitari marginalmente deboli (-2,5%). Il fatturato, poco influenzato da variazioni nel tasso di cambio, si è fermato a 68,1 milioni rispetto a 79,3 milioni nel 2013 (-14,2%). Il margine operativo lordo ricorrente è passato da 20,1 a 15,5 milioni         (-23,1%). Per quanto riguarda i principali costi operativi, da segnalare il decremento dei combustibili (-13,5%) e l’andamento favorevole dell’energia elettrica (-12,6%).

In Ucraina, nei primi nove mesi le vendite di cemento sono aumentate del 6,0%, in uno scenario di prezzi migliorativo (+1,7% in valuta locale). Il fatturato è passato da 94,5 a 71,9 milioni (-23,9%), mentre il margine operativo lordo ricorrente è stato di 11,8 milioni rispetto a 10,5 milioni nell’esercizio precedente. L’importante svalutazione della hryvnia ha molto penalizzato la traduzione dei risultati in euro: a parità di cambi la variazione di fatturato sarebbe stata positiva (+8,1%) e il margine operativo lordo ricorrente avrebbe mostrato un incremento pari a 3,8 milioni. Il costo dei fattori energetici in valuta locale ha avuto andamento sfavorevole per quanto riguarda sia i combustibili (+2,9%) sia l’energia elettrica (aumento del 12,5%).

In Russia, le vendite di cemento dei primi nove mesi dell’anno, che hanno beneficiato anche dell’apporto del nuovo terminale di miscelazione e spedizione ad Omsk, sono risultate superiori del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2013, con prezzi di vendita in valuta locale in aumento del 2,8%. Il fatturato è passato da 194,0 milioni nel 2013 a 176,2 milioni ( -9,2%) mentre il margine operativo lordo si è attestato a 64,8 milioni contro i 70,8 milioni dell’esercizio precedente, in diminuzione del 8,6%. Tale dato comprende tuttavia oneri non ricorrenti pari a 4,2 milioni, per accantonamenti riferiti ad una complessa causa legale che riguarda la cessione e la successiva insolvenza della ex controllata ZAO Akmel. La svalutazione del rublo ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente del +4,6% e di +5,3%. Il tasso d’inflazione dei due principali fattori energetici, combustibili ed energia elettrica, è stato elevato, rispettivamente +9,5% e +7,7%. Nel mese di settembre è avvenuta la sottoscrizione di un accordo per l’acquisto da Lafarge di una cementeria a ciclo completo situata presso la città di Korkino, con una capacità produttiva di 1,1 milioni di ton/anno. L’integrazione dello stabilimento di Korkino con quello di Sukhoy Log è intesa a rafforzare la nostra posizione nella regione degli Urali e raggiungere interessanti sinergie. L’esecuzione del contratto procede secondo programma ed avverrà probabilmente nella prima settimana del prossimo mese di dicembre.

Stati Uniti d’America
Le vendite di cemento nei primi nove mesi dell’anno, grazie alla ripresa delle regioni del Midwest ed alla sempre energica spinta proveniente dal Sud-Ovest del Paese, sono risultate superiori del 7,9% rispetto allo stesso periodo del 2013. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, presenti essenzialmente nel Sud-Ovest, hanno anch’esse beneficiato della domanda brillante (+7,2%). L’andamento dei prezzi medi in valuta locale ha continuato ad essere favorevole nel settore cemento (+5,9%), ed ha mostrato un miglioramento molto netto nel settore calcestruzzo preconfezionato (+12,2%). Il fatturato complessivo è passato da 552,6 a 619,0 milioni ed il margine operativo lordo da 103,4 a 135,2 milioni di euro (+30,7%). La debolezza del dollaro, peraltro in attenuazione, ha comportato un impatto sfavorevole sui ricavi per 17,8 milioni e sul margine operativo lordo per 3,9 milioni. Il livello di attività delle fabbriche ha continuato a migliorare, favorendo l’assorbimento dei costi fissi. I combustibili sono aumentati del 2% circa, con impatto indiretto anche sulle spese di logistica; l’energia elettrica, per contro, è diminuita del 2,5% circa.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
L’andamento delle vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma ha continuato ad essere favorevole anche nel terzo trimestre ed i prezzi medi in valuta locale nei primi nove mesi dell’anno in corso sono stati leggermente superiori a quelli dello stesso periodo del 2013. L’indebolimento del peso messicano ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro; tuttavia, con riferimento al 100% della collegata, il fatturato si è attestato a 376,8 milioni (+6,4%) ed il margine operativo lordo è migliorato da 124,6 a 138,4 milioni. Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, un andamento favorevole dei combustibili (-4,5%) ed un incremento dell’energia elettrica (+7,6%).
La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 28,0 milioni (24,6 milioni nel 2013).


Evoluzione prevedibile della gestione
In Italia, a causa della perdurante fase recessiva, i risultati resteranno insoddisfacenti, senza variazioni significative rispetto a quelli del 2013.
L’Europa Centrale, grazie soprattutto alla brillante performance ottenuta nella prima parte dell’anno, dovrebbe chiudere l’esercizio con risultati operativi in linea con l’anno precedente.
In Europa Orientale, stimiamo una domanda abbastanza favorevole anche per l’ultimo trimestre, ma il sensibile impatto dovuto all’andamento dei tassi di cambio comporterà risultati operativi inferiori al 2013 in Ucraina e Russia. Una variazione sfavorevole è attesa anche in Polonia, mentre la Repubblica Ceca dovrebbe confermare il miglioramento ottenuto nei nove mesi.
Negli Stati Uniti d’America, ci attendiamo che la domanda continui ad essere robusta anche nel quarto trimestre e quindi che i risultati operativi confermino un progresso apprezzabile.
Nel complesso quindi, la miglior stima attualmente formulabile non si discosta da quella già comunicata al mercato in occasione della relazione semestrale e propone un margine operativo lordo ricorrente, per l’intero esercizio 2014, in miglioramento rispetto al periodo precedente ed in valore assoluto leggermente superiore a 400 milioni di euro.

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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