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02 agosto 2019

Risultati al 30 Giugno 2019

Vendite di cemento e clinker superiori a quelle del primo semestre 2018 (+7,1%). Buon progresso dei volumi in Europa Orientale e Centrale, grazie anche alla variazione di perimetro. Leggera ripresa in Italia e livello di attività sostenuto in Stati Uniti, nonostante le notevoli difficoltà produttive e logistiche del mese di giugno per la piena eccezionale del fiume Mississippi

Risultati intermedi migliori del previsto, con l’aiuto di un trimestre invernale molto brillante e della variazione favorevole sia dei prezzi sia dei cambi

Fatturato pari a 1.519 milioni (nel 2018: 1.337 milioni) e margine operativo lordo di 289 milioni, di cui 12 milioni riferiti alla prima applicazione di IFRS 16. Effetto cambio positivo per 38 milioni sui ricavi e 9 milioni sul margine operativo lordo, dovuto alla rivalutazione del dollaro

Margine operativo lordo ricorrente dell’intero anno 2019 previsto in miglioramento di circa il 10% rispetto all’esercizio precedente

 

Dati consolidati   Gen-Giu 19 Gen-Giu 18 % 19/18
Vendite di cemento m ton 13,9 12,9 +7,1
Vendite di calcestruzzo m mc 5,8 5,9 -0,5
Ricavi netti €m 1.518,7 1.337,4 +13,6
Margine Operativo Lordo €m 288,6 227,4 +26,9
Utile netto €m 134,7 123,4 +9,1
Utile netto degli azionisti €m 134,6 123,0 +9,4
    Giu 19 Dic 18 Var.
Indebitamento netto €m 819,0 890,5 (71,5)

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019.

La dinamica della crescita internazionale ha continuato ad attenuarsi, nonostante che nel primo trimestre alcune tra le maggiori economie avanzate abbiano conseguito risultati migliori del previsto. Il commercio internazionale ha subito ulteriori contrazioni; sull’andamento degli scambi hanno pesato sia le restrizioni commerciali adottate a partire dallo scorso anno sia il conseguente deterioramento degli investimenti e del clima di fiducia delle imprese. Le prospettive di crescita appaiono più deboli, e su di esse continuano a gravare i rischi connessi con un ulteriore inasprimento delle tensioni commerciali, un possibile rallentamento della crescita in Cina e le incertezze circa i tempi e le modalità dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. 

Negli Stati Uniti, l’espansione economica si è mantenuta più vigorosa del previsto, anche se principalmente determinata dal calo delle importazioni, accumulo delle scorte e altri fattori temporanei, in un contesto di debolezza della domanda interna. L’orientamento della Federal Reserve è diventato più accomodante ed è stata segnalata la possibilità di future riduzioni dei tassi. 

In Europa l’attività economica è rimasta debole e maggiormente soggetta a rischi al ribasso. Dopo una lieve accelerazione in avvio d’anno, grazie alla spinta della domanda interna e al limitato contributo dell’interscambio con l’estero, gli indicatori congiunturali prefigurano un rallentamento a causa degli effetti delle tensioni commerciali sulla domanda estera, che hanno interessato in particolare il settore manifatturiero in Germania ed Italia. Il Consiglio direttivo della BCE ha prolungato l’espansione monetaria e annunciato ulteriori misure accomodanti che dovranno essere adottate in assenza di miglioramenti del quadro macroeconomico.

Tra i Paesi emergenti, si segnala una decelerazione dell’attività economica in Cina ed un rallentamento della crescita in Brasile e Russia. 
Le quotazioni del greggio, dopo il recupero nei primi mesi dell’anno, sono scese in primavera, risentendo di un aumento della produzione, in particolare negli Stati Uniti, nonché della debolezza della congiuntura internazionale. 
L’inflazione al consumo si mantiene moderata nelle principali economie avanzate; le aspettative di crescita dei prezzi sono scese sia negli Stati Uniti sia in Europa.

I ricavi netti conseguiti nel semestre sono risultati in crescita del 13,6% a 1.518,7 milioni di euro contro i 1.337,4 milioni del 2018, mentre il margine operativo lordo è aumentato del 26,9%, passando da 227,4 a 288,6 milioni. L’effetto prezzi in valuta locale ha mostrato una variazione favorevole in tutti i paesi di presenza, mentre l’effetto volumi è stato favorevole ovunque ad eccezione di una moderata flessione realizzata in Lussemburgo ed una, ancora più marginale, in Repubblica Ceca. L’andamento delle valute ha avuto un impatto favorevole netto di 37,7 milioni sul fatturato e di 9,0 milioni sul margine operativo lordo. Al netto delle variazioni nei tassi di cambio, del perimetro di consolidamento e dell’adozione IFRS 16 (nuovo principio contabile sul leasing), il fatturato sarebbe cresciuto del 10,2%, ed il margine operativo lordo ricorrente del 23,2% (a 266,7 milioni). Dopo ammortamenti e svalutazioni pari a 123,0 milioni (104,0 milioni nell’esercizio precedente), il risultato operativo è stato di 165,6 milioni (+42,2 milioni sul 2018). Il conto economico del semestre ha chiuso con un utile netto di 134,7 milioni, rispetto a 123,4 milioni nello stesso periodo del 2018.

Andamento economico e finanziario
Le vendite di cemento realizzate dal gruppo nei primi sei mesi del 2019 hanno registrato un incremento di 7,1% rispetto all’analogo periodo del 2018, attestandosi a 13,9 milioni di tonnellate. Le variazioni sono state favorevoli in tutti i mercati di presenza, ad eccezione di una contenuta flessione in Lussemburgo e marginalmente in Repubblica Ceca. La produzione di calcestruzzo preconfezionato si è confermata in linea rispetto all’esercizio precedente e pari a 5,8 milioni di metri cubi (-0,5%). In tale settore un avanzamento è stato registrato in Stati Uniti d’America ed una leggera crescita in Benelux e Germania; volumi in moderata riduzione sono stati raggiunti in Italia, mentre le produzioni sono calate in Repubblica Ceca, Polonia e Ucraina.

Il margine operativo lordo consolidato è stato di 288,6 milioni, contro i 227,4 milioni del 2018 (+26,9%). Il dato del primo semestre comprende un beneficio non ricorrente di 12,3 milioni dovuti alla prima applicazione del principio IFRS 16 (proventi non ricorrenti netti per 11,0 milioni nello stesso periodo del 2018). Al netto di tale importo, il margine operativo lordo del primo semestre 2019 sarebbe aumentato di 59,9 milioni (+27,7% a 276,3 milioni). Le variazioni dei tassi di cambio hanno avuto un impatto netto favorevole essenzialmente per il rafforzamento del dollaro. A tassi di cambio e perimetro costanti il margine operativo lordo ricorrente del primo semestre 2019 sarebbe aumentato del 23,2%. La redditività caratteristica ricorrente nei primi sei mesi è migliorata di 200 punti base, con variazioni favorevoli in tutti i mercati, meno Stati Uniti d’America e Repubblica Ceca. 

Dopo ammortamenti e svalutazioni per 123,0 milioni (104,0 nel primo semestre del 2018), il risultato operativo è stato pari a 165,6 milioni (123,5 milioni a giugno 2018). Il risultato prima delle imposte si è attestato a 170,8 milioni (erano 159,3 milioni nel 2018), considerando un contributo di 33,9 milioni dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto (40,0 milioni nel 2018), plusvalenze da realizzo partecipazioni per 0,3 milioni (0,1 milioni nel 2018) ed oneri finanziari netti pari a 29,0 milioni (4,4 milioni nel 2018), la cui variazione è stata influenzata dalla valutazione degli strumenti finanziari derivati. Dopo imposte sul reddito per 36,1 milioni (35,8 milioni nel 2018) il conto economico si è chiuso con un utile netto di 134,7 milioni, rispetto a 123,4 milioni del primo semestre 2018; l’utile attribuibile agli azionisti della società è passato da 123,0 milioni nel 2018 a 134,6 milioni nel periodo in esame.
L’indebitamento netto al 30 giugno 2019, su cui l’adozione del nuovo principio IFRS 16 ha inciso in aumento per 93,5 milioni, ammonta a 819,0 milioni, in riduzione di 71,5 milioni rispetto a 890,5 milioni del 31 dicembre 2018. Nel semestre in esame il gruppo ha distribuito dividendi per 26,6 milioni ed ha sostenuto spese in conto capitale per complessivi 126,8 milioni. Gli investimenti in immobilizzazioni tecniche relativi a progetti di espansione della capacità produttiva o speciali sono stati pari a 27,9 milioni, quasi totalmente riferiti all’acquisto e trasporto degli impianti e macchinari destinati al progetto di modernizzazione dello stabilimento di Korkino (Russia) ed alla seconda fase del progetto di modernizzazione ed ampliamento dello stabilimento di Maryneal (Texas). Tra le componenti passive dell’indebitamento netto è compreso il valore dell’opzione “cash settlement” abbinata al prestito obbligazionario convertibile in essere, per un importo pari a 13,7 milioni (10,3 milioni a fine 2018).
 
Italia
Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker hanno chiuso i primi sei mesi in crescita sullo stesso periodo dell’anno precedente (+3,9%), con prezzi di vendita in chiaro rafforzamento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, ha confermato le produzioni, ugualmente con prezzi in recupero. Il fatturato delle attività italiane è stato pari a 253,4 milioni, in crescita di 11,2% (227,9 milioni nel 2018). Il margine operativo lordo dei primi sei mesi ha chiuso in territorio positivo per 32,1 milioni (rispetto a -8,9 milioni del 2018). Occorre peraltro ricordare che il risultato 2019 comprende minori costi non ricorrenti per 1,6 milioni riferiti all’adozione IFRS 16 (rispetto a costi non ricorrenti netti per 6,1 milioni nel 2018); al netto degli effetti non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato una variazione positiva pari a 33,4 milioni. I costi unitari di produzione hanno avuto un andamento sfavorevole, soprattutto a causa dell’inflazione riferita all’energia elettrica ed ai combustibili, sebbene parzialmente bilanciata da un efficace controllo dei costi fissi. Inoltre è importante evidenziare che nel periodo sono stati realizzati altri ricavi operativi per 15,0 milioni derivanti da vendite all’interno del gruppo di quote emissione CO2.
Nel quadro del processo di razionalizzazione e consolidamento della struttura produttiva nonché di rafforzamento della posizione di mercato, in esecuzione del contratto preliminare sottoscritto il 5 aprile con HeidelbergCement, in data 1 luglio abbiamo completato l’acquisto di una cementeria a ciclo completo in Toscana, due centri di macinazione in Piemonte e tre centrali di betonaggio nelle stesse regioni. L’investimento riferito a questa transazione è stato di circa 80,0 milioni. Grazie alle sinergie derivanti da economie di scala e dal coordinamento commerciale e logistico, ci attendiamo nel giro di qualche mese un impatto positivo sulla redditività.

Europa Centrale
In Germania, dopo un avvio d’anno caratterizzato dal clima favorevole e dalle spedizioni aggiuntive riferite allo stabilimento produttivo Seibel & Söhne, il ritmo delle spedizioni ha assunto una intonazione più regolare, favorita anche da un certo rafforzamento della domanda per i prodotti speciali “oil well”. Nel semestre le nostre attività del settore cemento hanno realizzato vendite in aumento di 11,2% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, con prezzi medi in marginale rafforzamento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha presentato una produzione in lieve crescita rispetto allo stesso periodo del 2018, con prezzi in recupero. Il fatturato complessivo è stato di 322,4 milioni (287,2 milioni nel 2018), in aumento di 12,3% mentre il margine operativo lordo si è attestato a 42,1 milioni rispetto a 24,9 milioni (+69,0%). Occorre tuttavia ricordare che il risultato 2019 comprende minori costi non ricorrenti netti per 1,7 milioni riferiti all’adozione IFRS 16 (rispetto a oneri non ricorrenti per 5,0 milioni nel 2018). Al netto degli effetti non ricorrenti e di perimetro, il margine operativo lordo ha mostrato una variazione positiva pari a 10,4 milioni (+31,3%). I costi unitari di produzione hanno registrato una piccola variazione favorevole, grazie alla stabilizzazione dei fattori energetici, in particolare dei combustibili, e minori voci fisse. Si rammenta che nel periodo sono stati sostenuti altri costi operativi pari a 8,2 milioni per l’acquisto di diritti emissione CO2 dalla capogruppo.


In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento, comprese le esportazioni, hanno chiuso il primo semestre in flessione (-4,6%), con ricavi medi unitari in lieve progresso rispetto al precedente esercizio. I volumi di produzione del settore calcestruzzo preconfezionato si sono leggermente rafforzati (+2,6%), con prezzi anch’essi in miglioramento. Il fatturato è stato pari a 96,7 milioni, sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio precedente (96,5 milioni). Il margine operativo lordo è aumentato di 1,0 milione, passando da 8,0 milioni realizzati nel 2018 a 9,0 milioni del periodo in esame. Da segnalare una variazione sfavorevole nel costo dell’energia elettrica, bilanciata da un miglioramento dei costi fissi di produzione. Si rammenta che nel periodo sono stati sostenuti altri costi operativi pari a 1,1 milioni per l’acquisto di diritti emissione CO2 dalla capogruppo.

Europa Orientale
In Repubblica Ceca e Slovacchia le vendite di cemento realizzate nei primi sei mesi dell’anno hanno registrato un lieve calo (-1,5%), seppure con prezzi medi in valuta locale in buona ripresa. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha presentato livelli di produzione più deboli (-12,1%) ma con prezzi in rialzo. Il fatturato complessivo, marginalmente svantaggiato dall’effetto cambio negativo, si è attestato a 74,9 milioni rispetto a 75,7 milioni nel 2018 (-1,1%), mentre il margine operativo lordo è diminuito di 1,6 milioni, passando da 19,3 milioni del 2018 a 17,7 milioni del periodo in esame (-8,5%). A parità di cambi, fatturato e margine operativo lordo sarebbero risultati rispettivamente in diminuzione di 0,5% e di 7,8%. I costi unitari di produzione in valuta locale hanno presentato una crescita a doppia cifra percentuale, principalmente a causa dell’andamento sfavorevole dell’energia elettrica. Si rammenta che nel periodo sono stati sostenuti altri costi operativi pari a 1,6 milioni per l’acquisto di diritti emissione CO2 dalla capogruppo.

In Polonia le quantità di cemento vendute dalla nostra unità produttiva, in evidente espansione nel primo trimestre per le favorevoli condizioni meteo, hanno successivamente ripreso un ritmo più regolare, chiudendo il semestre con un miglioramento in confronto ai volumi realizzati nello stesso periodo dell’anno precedente (+6,3%), e con un livello medio dei prezzi in valuta locale in netta risalita. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha invece mostrato una flessione (-8,9%), peraltro accompagnata da un recupero dei prezzi, sempre in valuta locale. Tali dinamiche di mercato hanno condotto ad un fatturato in euro di 58,2 milioni, rispetto a 50,1 milioni nel 2018 (+16,3%) ed il margine operativo lordo è passato da 15,4 a 12,5 milioni. Occorre tuttavia ricordare che il risultato 2018 comprendeva proventi non ricorrenti per 5,4 milioni e che il lieve indebolimento dello zloty (-1,7%) ha comportato un effetto cambio negativo: a parità di condizioni i ricavi sarebbero risultati in crescita del 18,2% ed il margine operativo lordo ricorrente del 27,4%. Da segnalare una variazione sfavorevole nel costo dell’energia elettrica, bilanciata da un miglioramento dei costi fissi di produzione. Si rammenta che nel periodo sono stati sostenuti altri costi operativi pari a 4,1 milioni per l’acquisto di diritti emissione CO2 dalla capogruppo.

In Ucraina nei primi sei mesi le quantità di cemento vendute dai nostri impianti produttivi hanno mostrato un netto miglioramento (+26,4%), con prezzi medi in valuta locale sempre sostenuti al rialzo dall’inflazione. Il fatturato complessivo è stato di 52,9 milioni (35,5 milioni nel 2018), in aumento di 48,9%, mentre il margine operativo lordo si è attestato a 7,1 milioni rispetto a 1,6 milioni nel primo semestre 2018. Il rafforzamento della valuta locale (+6,0%) ha avuto un impatto favorevole sulla traduzione dei risultati in euro: al netto degli effetti non ricorrenti ed a parità di cambio la variazione del fatturato sarebbe stata del 40,0%, mentre il margine operativo lordo avrebbe presentato una variazione positiva pari a 4,9 milioni di euro. Da segnalare una variazione sfavorevole nel costo dell’energia elettrica, bilanciata da qualche risparmio nelle principali voci fisse.

In Russia le vendite realizzate nel primo semestre hanno confermato un netto miglioramento (+15,0%) rispetto ai volumi raggiunti nell’anno precedente, grazie a un ampliamento della rete distributiva ed alla ripresa nella categoria dei cementi speciali “oil well”, con prezzi medi unitari, espressi nella valuta locale, in recupero. Il fatturato si è attestato a 100,6 milioni di euro, in aumento di 21,8% rispetto a 82,6 milioni realizzati nello stesso periodo del 2018. Il margine operativo lordo è passato da 19,6 a 24,6 milioni, in aumento di 5,0 milioni. L’indebolimento del rublo (-2,5%) ha influenzato negativamente la traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente di +24,8% e di +28,3%. Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, la variazione chiaramente sfavorevole dell’energia elettrica e, in modo meno accentuato, dei combustibili.

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di cemento, dopo il forte miglioramento nel primo trimestre, stabilizzatosi nei mesi primaverili, hanno subito notevoli impedimenti nella distribuzione, oltre a fermate produttive non programmate, nel mese di giugno, a causa di pesanti esondazioni nelle aree lungo il fiume Mississippi, che hanno penalizzato in particolare gli stabilimenti di Festus e Cape Girardeau, in Missouri. Nonostante le difficoltà patite, grazie al vantaggio accumulato in precedenza, al buon andamento della domanda nelle regioni del Sud Est e del Sud Ovest ed al recupero dei cementi speciali oil-well, i volumi venduti a tutto giugno hanno superato il livello raggiunto nell’anno precedente (+3,4%), con prezzi medi, in valuta locale, caratterizzati da una piccola variazione favorevole. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente in Texas, che in avvio d’anno aveva beneficiato della “domanda repressa” associata ai cantieri bloccati dal maltempo in autunno, ha confermato anche nei mesi primaverili un buon recupero, chiudendo il semestre in visibile vantaggio (+13,5%) sullo stesso periodo dell’anno precedente e con prezzi di vendita in lieve miglioramento. Il fatturato in dollari si è attestato a 652,0 milioni, in aumento di 8,0% dai 603,5 milioni dello stesso periodo 2018. Il margine operativo lordo è stato di 161,6 milioni di dollari (-6,6% dai precedenti 173,1 milioni). I ricavi netti in euro, influenzati positivamente dal rafforzamento del dollaro, sono passati da 498,6 a 577,1 milioni (+15,7%) mentre il margine operativo lordo è stato di 143,0 milioni, identico al risultato realizzato nello stesso periodo dell’anno precedente. Occorre peraltro tenere presente che il risultato 2019 comprende minori costi non ricorrenti riferiti all’adozione IFRS 16 per 7,7 milioni (rispetto a proventi non ricorrenti pari a 16,7 milioni nel 2018). Al netto dell’effetto cambio e delle voci non ricorrenti, la variazione del fatturato è stata di +8,0%, mentre il margine operativo lordo sarebbe risultato identico a quello realizzato nel semestre dell’anno precedente. I costi del cemento prodotto sono cresciuti in linea con il tasso d’inflazione, grazie anche all’andamento favorevole dei fattori energetici.

Messico (valutazione al patrimonio netto) 
L’andamento delle vendite della joint venture continua ad essere penalizzato dalle incertezze sulle decisioni di politica economica che il nuovo esecutivo intende assumere. Le consegne di cemento si sono indebolite (-8,6%) ed i prezzi medi in valuta locale hanno mostrato qualche arretramento. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato sono risultate piuttosto deboli, ma la variazione del prezzo, sempre in valuta locale, è stata favorevole. Il fatturato ed il margine operativo lordo, espressi in moneta messicana, hanno registrato rispettivamente una flessione del 9,6% e del 18,8%. Il rafforzamento del peso messicano (+6,2%) ha favorito la traduzione dei risultati in euro; con riferimento al 100% della collegata il fatturato si è attestato a 303,7 milioni (-3,7%) ed il margine operativo lordo è passato da 153,2 a 132,6 milioni (-13,5%). La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 28,1 milioni (34,3 milioni nel 2018).

Brasile (valutazione al patrimonio netto) 
Lo sviluppo favorevole delle vendite di cemento ottenuto dalla nuova joint venture è stato facilitato dal confronto con il semestre dell’anno precedente, caratterizzato da un lungo periodo di sciopero degli autotrasportatori. Le consegne sono risultate in crescita, in particolare grazie all’andamento della regione nord est, ma purtroppo tale recupero è stato accompagnato da una variazione sfavorevole del prezzo medio di vendita in valuta locale. Il fatturato si è attestato a 65,5 milioni ed il margine operativo lordo ha chiuso a 7,5 milioni. La quota di risultato riferita al Brasile, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a -2,0 milioni (assente nel 2018).

Evoluzione prevedibile della gestione
L’andamento operativo dei primi sei mesi del 2019, per il gruppo nel suo complesso, è stato caratterizzato dal clima assai mite del trimestre invernale e da un’evoluzione favorevole dei tassi di cambio, che ci hanno permesso di ottenere risultati operativi migliori delle attese.
Per l’Italia, stimiamo nella seconda metà dell’anno, un’attenuazione dell’effetto volume ed una conferma dell’effetto prezzo. Considerando che il 2018 era stato penalizzato da perdite su crediti superiori alla media, l’esercizio dovrebbe confermare un sensibile miglioramento dei risultati operativi.
In Europa Centrale, dove l’effetto favorevole dovuto alla variazione di perimetro sarà meno rilevante, ci attendiamo nel secondo semestre la prosecuzione di una moderata espansione della domanda e quindi la convalida del buon andamento operativo fin qui ottenuto.
In Polonia e Repubblica Ceca, in parziale difformità con il primo semestre, prevediamo una stabilizzazione dei volumi dovuta al pieno assorbimento della capacità. Il favorevole andamento dei prezzi dovrebbe permettere l’assorbimento dei maggiori costi per energia elettrica e diritti di emissione CO2, dando luogo ad uno sviluppo dei risultati operativi in lieve miglioramento.
In Ucraina, seppure il contesto socio-politico permanga fragile ed incerto, prefiguriamo volumi e prezzi di vendita ancora robusti, che dovrebbero tradursi in un buon avanzamento dei risultati caratteristici rispetto al deludente 2018.
Anche in Russia ci attendiamo un secondo semestre solido, sulla scia di quanto realizzato a tutto giugno. Supponendo che il tasso di cambio del rublo si mantenga ai valori attuali, prospettiamo di arrotondare leggermente verso l’alto il miglioramento dei risultati operativi espressi in euro.
In Stati Uniti d’America riteniamo che l’attività del settore costruzioni si mantenga elevata e che la favorevole base di confronto nel terzo trimestre permetta alle nostre vendite di recuperare, almeno in parte, i notevoli disagi logistici ed economici dovuti alla piena eccezionale del Mississippi. Ci attendiamo risultati operativi, espressi in valuta locale, simili a quelli del 2018, mentre la redditività caratteristica continuerà ad essere penalizzata dalla drastica riduzione delle scorte verificatisi nei primi sei mesi.
Basandoci sulle considerazioni sopra espresse, per l’intero esercizio 2019, prevediamo che lo sviluppo del margine operativo lordo ricorrente sarà superiore a quello ipotizzato nelle indicazioni già fornite al mercato, ovvero che tale indicatore possa esprimere una variazione favorevole di circa il 10% rispetto all’esercizio precedente.

Prestiti obbligazionari
Nel periodo dal 1 gennaio al 30 giugno 2019 non sono stati emessi nuovi prestiti obbligazionari.
Nei 18 mesi successivi al 30 giugno 2019 non sono previsti rimborsi in linea capitale di prestiti obbligazionari, fatto salvo quanto di seguito riportato.
In relazione al prestito obbligazionario “Buzzi Unicem €220.000.000 1,375% Equity-Linked Bonds due 2019”, si segnala che tra il 4 aprile 2019 ed il 10 luglio 2019 (termine ultimo per la presentazione delle richieste di conversione del prestito stesso) sono pervenute richieste di conversione di bond per l’intero valore nominale di euro 220.000.000, pari a complessive n. 13.762.011 azioni ordinarie.
A fronte delle richieste di conversione:
- sono state consegnate in primo luogo complessivamente tutte le n. 7.050.000 azioni proprie ordinarie detenute dalla società;
- esaurite le azioni proprie, per le residue n. 6.712.011 azioni ordinarie richieste in conversione, la società ha provveduto ad effettuare la scelta di corrispondere il Cash Alternative Amount. L’ammontare in denaro corrispondente verrà calcolato sulla base della media del prezzo medio ponderato delle azioni ordinarie di 20 giorni di borsa consecutivi (Calculation Period) successivi alla data in cui è stata comunicata agli obbligazionisti la scelta di corrispondere il Cash Alternative Amount; il periodo di calcolo è tuttora in corso ed il pagamento del relativo ammontare avverrà tra il 16 agosto 2019 ed il 23 agosto 2019.
A servizio delle conversioni non saranno emesse nuove azioni ordinarie e, pertanto, il capitale sociale rimarrà invariato.
In conseguenza della totale conversione del prestito, non si è dato luogo ad alcun rimborso alla scadenza naturale del prestito avvenuta il 17 luglio 2019.

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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.



Contatti societari:
Segreteria Investor Relations 
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
E-mail: icolla@buzziunicem.it


I risultati del primo semestre 2019 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà oggi, venerdì 2 agosto, alle ore 16.30; per partecipare comporre il n. 02 805 8811.
 

Risultati al 30 giugno 2019