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04 agosto 2020

Risultati al 30 Giugno 2020

Vendite di cemento e clinker inferiori a quelle del primo semestre 2019 (-3,4%). Calo dei volumi concentrato in Italia ed in Europa Orientale, a causa della diffusione della pandemia e delle associate restrizioni all’attività economica. In Europa Centrale spedizioni solo leggermente al di sotto del livello raggiunto nello stesso periodo del 2019. Buon andamento negli Stati Uniti, nonostante le crescenti difficoltà poste dal Covid-19

Risultati intermedi in miglioramento sul 2019. Le variazioni sfavorevoli dei volumi di vendita sono state compensate dall’effetto prezzi positivo e dall’andamento generalmente favorevole dei costi di produzione

Fatturato pari a 1.520 milioni (nel 2019: 1.519 milioni) e margine operativo lordo di 314 milioni (+8.3% a parità di condizioni). Effetto cambio positivo per 11 milioni sui ricavi e 3 milioni sul margine operativo lordo, dovuto alla rivalutazione del dollaro e della hryvnia

Per l’intero esercizio 2020 prevista una variazione sfavorevole del margine operativo lordo ricorrente compresa tra il 5% ed il 10%

 

Dati consolidati   Gen-Giu 20 Gen-Giu 19 % 20/19
Vendite di cemento t/000 13.396 13.869 -3,4
Vendite di calcestruzzo m3/000 5.462 5.830 -6,3
Ricavi netti €m 1.520,1 1.518,7 +0,1
Margine Operativo Lordo €m 313,9 288,6 +8,8
Utile netto €m 216,7 134,7 +60,9
Utile netto degli azionisti €m 216,5 134,6 +60,8
    Giu 20 Dic 19 Var.
Indebitamento netto €m 385,1 567,8 (182,7)

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2020.

La pandemia Covid-19, la cui intensità sta rallentando in Europa ma non ancora nei paesi emergenti e negli Stati Uniti, dopo aver causato nei primi mesi del 2020 una forte contrazione dell’attività economica ed ampie ripercussioni sui flussi commerciali internazionali, nel corso del secondo trimestre ha portato ad un rapido deterioramento dello sviluppo e delle prospettive, in particolare nelle economie dei paesi avanzati.

Il numero di nuove infezioni giornaliere, a livello mondiale, attualmente superiore alle 150.000 unità, continua a mantenersi elevato. La severità e composizione delle misure di contenimento adottate sono state assai differenziate tra i vari paesi in relazione all’intensità e alla diffusione dei contagi; nella maggior parte dei casi le misure adottate dalle autorità governative hanno puntato primariamente alla riduzione dei contatti tra la popolazione, con limitazione ai movimenti ed ai viaggi nazionali ed internazionali, chiusura delle scuole e di attività produttive, oltre ad indicazioni di distanziamento interpersonale. Tali misure sono state generalmente in grado di interrompere l’aumento esponenziale dei contagi.
In Europa la diffusione epidemica ha iniziato a diminuire entro tre settimane dall’introduzione delle misure di contenimento. Negli Stati Uniti, in seguito al calo dei contagi avvenuto in aprile, il numero di nuove infezioni ha ripreso a salire dal mese di giugno, seguendo una distribuzione geografica non omogenea, mentre in Brasile e Messico, la curva dei contagi non sembra ancora aver raggiunto il picco. Alcuni paesi nei quali il quadro epidemiologico è risultato in miglioramento, hanno allentato le misure di contenimento a partire da maggio; rimangono comunque in vigore quasi ovunque provvedimenti per favorire il distanziamento sociale come chiusura parziale delle scuole, limiti di presenza nei locali pubblici e ricorso al lavoro a distanza. 

A seguito di tali andamenti e conseguenti provvedimenti restrittivi, le prospettive economiche per l’anno in corso sono state ripetutamente riviste al ribasso e nei recenti aggiornamenti prefigurano una caduta del PIL mondiale del 4,9% ed una contrazione degli scambi internazionali del 14%. Negli Stati Uniti d’America, la contrazione del prodotto nel primo trimestre, soprattutto a causa del calo dei consumi, è risultata superiore al 5% mentre in aprile la produzione industriale è caduta di circa 10 punti percentuali. In Europa, alla forte contrazione dell’attività economica nel primo trimestre è seguito un calo ancora più marcato nel secondo, a causa dell’andamento particolarmente sfavorevole nel mese di aprile, quando nella maggior parte dei paesi si è registrato il picco nella curva dei contagi e la conseguente entrata in vigore di severe misure di contenimento, mentre la tendenza di maggio e giugno anticipa indicazioni di recuperi parziali. Grazie all’ampio ricorso a strumenti di integrazione salariale, inoltre, gli effetti sul mercato del lavoro sono rimasti contenuti. Tra i paesi emergenti, in Cina, dopo un primo trimestre fortemente penalizzato dagli effetti della pandemia, la produzione industriale è tornata a crescere in aprile, rafforzandosi ulteriormente in maggio. In America Latina, Messico e Brasile in particolare, l’epidemia ha intensificato la sua diffusione a partire da maggio, mettendo in grave difficoltà le capacità di risposta sanitaria e accrescendo l’incertezza sulle prospettive di sviluppo. 
 
L’inflazione al consumo, in sensibile riduzione dall’inizio dell’anno, si è portata in aprile sotto l’1% in tutte le principali economie avanzate, mentre i corsi petroliferi, dopo aver toccato un minimo di 19 dollari al barile verso la metà di aprile, sono parzialmente risaliti, portandosi a 43 dollari all’inizio di luglio. 

In prospettiva, alle attese di crescita globale negativa per l’anno in corso si associano rischi al ribasso derivanti da una possibile seconda ondata dei contagi, che avrebbe ripercussioni sulla fiducia e sulle decisioni di consumo e di investimento. Inoltre esiste la possibilità che il protrarsi a lungo della crisi comporti effetti più persistenti sull’attività economica e sugli scambi internazionali.

I ricavi netti conseguiti nel semestre sono risultati sostanzialmente stabili (+0,1% sul 2019) attestandosi a 1.520,1 milioni di euro contro i 1.518,7 milioni del 2019, mentre il margine operativo lordo è aumentato del 8,8%, passando da 288,6 a 313,9 milioni. L’effetto prezzi in valuta locale ha mostrato una variazione favorevole o neutrale in tutti i paesi di presenza. L’andamento delle valute ha avuto un impatto favorevole netto di 11,3 milioni sul fatturato e di 2,9 milioni sul margine operativo lordo. Al netto delle variazioni nei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, il fatturato sarebbe diminuito del 1,4% mentre il margine operativo lordo sarebbe aumentato del 8,3%. Dopo ammortamenti e svalutazioni pari a 128,4 milioni (123,0 milioni nell’esercizio precedente), il risultato operativo è stato di 185,5 milioni (165,6 milioni nel 2019). Il conto economico del semestre ha chiuso con un utile netto di 216,7 milioni, rispetto a 134,7 milioni nello stesso periodo del 2019. 

Andamento economico e finanziario 
Le vendite di cemento realizzate dal gruppo nei primi sei mesi del 2020 si sono attestate a 13,4 milioni di tonnellate, un livello inferiore rispetto all’analogo periodo del 2019 (-3,4%). Dopo un trimestre stabile, nonostante i primi impatti del contagio e delle misure di contenimento adottate nel mese di marzo, le vendite di aprile sono state fortemente condizionate, in particolare in Italia e Lussemburgo, dove, su iniziativa delle autorità governative, sono stati introdotti provvedimenti di chiusura delle attività produttive e commerciali. A partire da maggio, contestualmente all’allentamento delle misure restrittive nella maggior parte dei paesi di presenza, hanno iniziato a manifestarsi i primi segnali di ripresa della domanda, che si sono ulteriormente rafforzati nel mese di giugno. Considerando l’andamento dei volumi di vendita cemento nel complesso dei primi sei mesi, le variazioni sono state favorevoli in Stati Uniti d’America, grazie anche ad un mese di giugno dell’anno precedente che era stato condizionato da notevoli difficoltà produttive e logistiche per la piena eccezionale del fiume Mississippi e, sebbene in modo meno evidente, in Repubblica Ceca. Le variazioni negli altri paesi sono risultate invece sfavorevoli, in particolare in Italia, Ucraina, Polonia e Russia. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha registrato una flessione più accentuata, attestandosi a 5,5 milioni di metri cubi, in diminuzione del 6,3% rispetto all’esercizio precedente. In tale settore un leggero avanzamento è stato registrato in Germania, principalmente grazie al differente perimetro, una moderata variazione positiva in Repubblica Ceca e negativa in Stati Uniti d’America, mentre le produzioni sono visibilmente calate in Benelux, Italia, Polonia e Ucraina. 

Il margine operativo lordo consolidato è stato di 313,9 milioni, in aumento (+8,8%) rispetto ai 288,6 milioni del 2019. Le variazioni dei tassi di cambio hanno avuto un impatto netto favorevole essenzialmente per il rafforzamento del dollaro e della hryvnia. A tassi di cambio e perimetro costanti il margine operativo lordo ricorrente del primo semestre 2019 sarebbe aumentato del 8,3%.
La redditività caratteristica ricorrente del gruppo nei primi sei mesi del 2020 è risultata in miglioramento, in particolare in Polonia, Stati Uniti d’America, Repubblica Ceca, Russia e Germania, mentre Italia, Lussemburgo e Ucraina hanno espresso un livello inferiore al periodo precedente.

Dopo ammortamenti e svalutazioni per 128,4 milioni (123,0 nel primo semestre del 2019), il risultato operativo è stato pari a 185,5 milioni (165,6 milioni a giugno 2019). Il risultato prima delle imposte si è attestato a 279,4 milioni (erano 170,8 milioni nel 2019), considerando un contributo di 145,3 milioni dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto (33,9 milioni nel 2019), di cui 108,1 milioni relativi alla cessione d’azienda realizzata da Kosmos Cement, plusvalenze da realizzo partecipazioni per 3,6 milioni (0,3 milioni nel 2019) ed oneri finanziari netti pari a 55,0 milioni (29,0 milioni nel 2019), la cui variazione è stata influenzata dalla valutazione al valore equo degli strumenti finanziari derivati. Dopo imposte sul reddito per 62,7 milioni (36,1 milioni nel 2019) il conto economico si è chiuso con un utile netto di 216,7 milioni, rispetto a 134,7 milioni del primo semestre 2019; l’utile attribuibile agli azionisti della società è passato da 134,6 milioni nel 2019 a 216,5 milioni nel periodo in esame.
L’indebitamento netto al 30 giugno 2020 ammonta a 385,1 milioni, in miglioramento di 182,7 milioni rispetto a 567,8 milioni del 31 dicembre 2019. Nel semestre in esame il gruppo ha incassato dividendi pari a 162 milioni di dollari dalla collegata Kosmos Cement (a seguito dell’operazione straordinaria di cessione d’azienda), distribuito dividendi agli azionisti della società per 31,8 milioni, effettuato acquisiti di azioni proprie per 7,3 milioni e sostenuto spese in conto capitale per complessivi 126,6 milioni. Gli investimenti in immobilizzazioni tecniche relativi a progetti di espansione della capacità produttiva o speciali sono stati pari a 2,5 milioni, in gran parte riferibili alla modernizzazione dell’impianto di macinazione finale presso lo stabilimento di Korkino (Russia). 

Italia 
Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker hanno chiuso i primi sei mesi necessariamente in flessione sullo stesso periodo dell’anno precedente (-12,2%), tuttavia accompagnata da una variazione favorevole dei prezzi di vendita. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato una ancor più evidente contrazione (-22,6%), ugualmente abbinata a prezzi in miglioramento. Il fatturato delle attività italiane è stato pari a 220,8 milioni, in flessione del 12,9% (253,4 milioni nel 2019). Il margine operativo lordo dei primi sei mesi si è attestato a 8,8 milioni, in forte diminuzione rispetto ai 32,1 milioni del 2019. A parità di perimetro, il fatturato e il margine operativo lordo avrebbero mostrato una contrazione rispettivamente del 15,6% e del 66,2%. Peraltro è importante precisare che nel periodo non sono stati realizzati altri ricavi operativi derivanti da vendite all’interno del gruppo di quote emissione CO2 (15,0 milioni nel 2019). I costi unitari di produzione hanno avuto un andamento favorevole, soprattutto a causa della deflazione, riferita all’energia elettrica ed ai combustibili, nonché allo slittamento dei programmi di manutenzione dovuto al periodo di inattività degli stabilimenti. 

Europa Centrale
In Germania, dopo il leggero avanzamento dei volumi di vendita realizzato nel primo trimestre, le spedizioni di leganti idraulici hanno rallentato notevolmente durante aprile e maggio, mentre in giugno si è registrato un promettente recupero. Nel complesso dei primi sei mesi, le nostre attività del settore cemento hanno realizzato vendite in leggera flessione (-1,2%) rispetto al 2019, con prezzi medi in rafforzamento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha presentato una produzione in crescita (+5,6%) rispetto allo stesso periodo del 2019, grazie anche al contributo aggiuntivo degli impianti acquisiti lo scorso anno a Düsseldorf, con prezzi anch’essi in miglioramento.
Il fatturato complessivo è stato di 339,4 milioni (322,4 milioni nel 2019), in aumento del 5,3% mentre il margine operativo lordo si è attestato a 51,8 milioni (42,1 milioni nel 2019, +23,1%). Al netto degli effetti di perimetro, il fatturato e il margine operativo lordo avrebbero mostrato una variazione positiva rispettivamente pari al +3,8% e al +22,1%. I costi unitari di produzione si sono allineati a quelli dello stesso periodo 2019, a fronte di un sensibile risparmio riferito ai combustibili, più che bilanciato da una variazione sfavorevole dell’energia elettrica e delle voci fisse.

In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento, comprese le esportazioni, dopo un promettente avvio d’anno, hanno subito una battuta d’arresto nel mese di aprile per l’interruzione delle attività produttive e commerciali del nostro stabilimento, dovuta all’entrata in vigore delle misure di contenimento. Il semestre ha chiuso in flessione (-4,0%), nonostante la ripresa della domanda in maggio e giugno, che ha permesso un buon recupero. I prezzi hanno mantenuto una intonazione favorevole. I volumi di produzione del settore calcestruzzo preconfezionato sono stati più penalizzati (-13,3%), con prezzi tuttavia in progresso. Il fatturato è risultato pari a 91,2 milioni, in rallentamento rispetto all’esercizio precedente (96,7 milioni). Il margine operativo lordo è diminuito di 2,6 milioni, passando da 9,0 milioni realizzati nel 2019 a 6,4 milioni del periodo in esame. Da segnalare una variazione sfavorevole dei costi unitari di produzione, principalmente a causa di un peggioramento delle voci fisse, associato al calo delle quantità prodotte e nonostante i risparmi ottenuti per l’acquisto dei combustibili. 

Europa Orientale
In Repubblica Ceca, le vendite di cemento realizzate nei primi sei mesi dell’anno hanno registrato un lieve incremento (+1,7%), grazie anche ad un settore delle costruzioni che non ha visto restrizioni all’operatività, con prezzi medi in valuta locale in miglioramento. La divisione calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha presentato livelli di produzione in leggero progresso (+1,6%), con prezzi in valuta locale in rialzo. 
Il fatturato complessivo, marginalmente svantaggiato dall’effetto cambio negativo, si è attestato a 75,2 milioni, rispetto ai 74,9 milioni nel 2019 (+0,4%), mentre il margine operativo lordo è aumentato di 2,1 milioni, passando da 17,7 milioni del 2019 a 19,7 milioni del periodo in esame. A parità di cambi, fatturato e margine operativo lordo sarebbero risultati rispettivamente in crescita del 2,6% e del 14,4%. I costi unitari di produzione in valuta locale sono chiaramente diminuiti, grazie ai risparmi ottenuti nel costo dei combustibili e dei diritti di emissione CO2, mentre l’energia elettrica è rimasta invariata. 

In Polonia, le quantità di cemento vendute dalla nostra unità produttiva, dopo un primo trimestre non particolarmente brillante, hanno chiuso il semestre sempre in evidente arretramento (-9,6%) rispetto ai volumi realizzati nello stesso periodo dell’anno precedente. Hanno influito, particolarmente nei mesi di maggio e aprile, le misure restrittive, che hanno causato qualche difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime, nonché le condizioni meteo sfavorevoli in alcune aree del Paese. Il livello medio dei prezzi, in valuta locale, è risultato invece in deciso progresso. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha mostrato una ancor più marcata flessione (-19,2%), peraltro accompagnata da un recupero dei prezzi, sempre in valuta locale. Tali dinamiche di mercato hanno condotto ad un fatturato in euro di 55,2 milioni, in flessione (-5,2%) rispetto a 58,2 milioni nel 2019 ma il margine operativo lordo è passato da 12,5 a 15,4 milioni (+23,4%). Occorre tuttavia ricordare che il lieve indebolimento dello zloty (-2,8%) ha comportato un effetto cambio negativo: a parità di condizioni i ricavi sarebbero risultati in riduzione del 2,6% ed il margine operativo lordo in crescita del 26,9%. I costi unitari di produzione in valuta locale hanno fatto registrare una variazione favorevole, in particolare grazie all’andamento dei combustibili, nonostante le voci fisse abbiano risentito di una riduzione della leva operativa.

In Ucraina, nei primi sei mesi le quantità di cemento vendute dai nostri impianti produttivi hanno mostrato un netto calo (-11,5%), le cui cause sono da ricondurre sia alla emergenza epidemica sia al repentino incremento delle importazioni dalla Turchia, soprattutto nella parte meridionale del Paese. I prezzi medi in valuta locale si sono confermati in rialzo al traino dell’inflazione. Il fatturato complessivo è stato pari a 51,7 milioni, in diminuzione del 2,3% (52,9 milioni nel 2019), mentre il margine operativo lordo si è attestato a 6,7 milioni rispetto a 7,1 milioni nel primo semestre 2019 (-5,4%). L’apprezzamento della valuta locale (+5,9%) ha avuto un impatto favorevole sulla traduzione dei risultati in euro: al netto dell’effetto cambio la variazione del fatturato sarebbe stata del -8,1%, mentre il margine operativo lordo avrebbe presentato una variazione negativa pari a 0,8 milioni di euro (-11,0%). Nonostante il costo dei fattori energetici sia diminuito, la maggior incidenza dei costi fissi dovuta al calo del livello di attività ha portato ad un peggioramento dei costi unitari di produzione in valuta locale.

In Russia, le vendite realizzate nel primo semestre hanno registrato un andamento negativo (-6,8%) rispetto ai volumi raggiunti nell’anno precedente, a causa della evidente contrazione avvenuta in aprile e maggio, conseguenza delle misure di contenimento del contagio, sebbene siano emersi alcuni segnali di ripresa nel mese di giugno. I prezzi medi unitari, espressi in valuta locale, hanno espresso una variazione favorevole. Il calo delle quotazioni del petrolio ha comportato una marcata contrazione della domanda di cementi speciali “oil-well”, particolarmente evidente nel secondo trimestre. Il fatturato si è attestato a 92,9 milioni di euro, in flessione del 7,7% rispetto a 100,6 milioni realizzati nello stesso periodo del 2019, mentre il margine operativo lordo è risultato sostanzialmente stabile a 24,8 milioni (24,6 milioni nel 2019). L’indebolimento del rublo (-4,0%) ha influenzato negativamente la traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente del -4,0% e del +5,0%. Tra i principali costi operativi in valuta locale, si segnala l’andamento sfavorevole dell’energia elettrica e dei combustibili, comunque inferiore al tasso d’inflazione, ed un buon controllo delle spese fisse.

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di leganti idraulici, dopo un eccellente primo trimestre, hanno subito qualche rallentamento nei mesi di aprile e maggio, particolarmente significativo nel caso dello stabilimento di Stockertown (PA), situato nell’area geografica maggiormente colpita dall’epidemia durante la prima ondata. Nel mese di giugno il mercato ha mostrato una intonazione molto favorevole, grazie alla regolare operatività del settore costruzioni in quasi tutte le aree di presenza ed al confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, che era stato penalizzato dalle esondazioni lungo il fiume Mississippi e dalle associate difficoltà logistiche per la distribuzione tramite chiatte e treno. Pertanto, l’intero primo semestre del 2020 ha visto i volumi migliorare del 4,5% rispetto ai livelli dell’anno precedente, con prezzi di vendita in valuta locale senza variazioni di rilievo. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente in Texas, ha chiuso il primo semestre in leggera flessione (-2,0%) rispetto allo stesso periodo del 2019, con prezzi di vendita in valuta locale in miglioramento. In tale contesto, il fatturato ha raggiunto i 611,6 milioni di euro, in aumento del 6,0% rispetto ai 577,1 milioni dei primi sei mesi del 2019, influenzato positivamente dal rafforzamento del dollaro (+2,5%). Il margine operativo lordo ha realizzato una crescita del 25,9%, passando da 143,0 a 180,1 milioni di euro. Al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato sarebbe stata del +3,4%, mentre il margine operativo lordo sarebbe cresciuto del 22,8%. 
I costi unitari del cemento prodotto hanno avuto un andamento molto favorevole, grazie soprattutto alla deflazione che ha interessato l’energia elettrica ed ancor più i combustibili. Inoltre essi hanno beneficiato del rinvio forzoso di alcuni interventi di manutenzione rispetto ai programmi iniziali ed a quelli del periodo precedente.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
Le autorità governative hanno individuato una ampia serie di opere infrastrutturali che sono state definite di valore strategico ed essenziale; ciò ha permesso la regolare prosecuzione delle attività produttive e commerciali negli stabilimenti della nostra joint venture ed ha consentito di chiudere il primo semestre con volumi di vendita in leggero progresso (+1,0%), e prezzi in valuta locale che hanno mostrato un leggero arretramento. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato sono risultate invece in significativo calo, con una variazione di prezzo, sempre in valuta locale, anch’essa negativa. 
Il fatturato ed il margine operativo lordo, espressi in moneta messicana, hanno registrato rispettivamente una flessione del 3,3% e del 4,9%. La svalutazione del peso messicano (-10,1%) ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro; con riferimento al 100% della collegata il fatturato si è attestato a 266,8 milioni, in diminuzione di 36,9 milioni (-12,2%) ed il margine operativo lordo è passato da 132,6 a 126,4 milioni (-4,7%). La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 29,5 milioni (28,1 milioni nel 2019).

Brasile (valutazione al patrimonio netto)
Nei primi sei mesi dell’esercizio in corso, gli effetti della pandemia non si sono riflessi sull’attività della nostra joint venture: i volumi di vendita di cemento e clinker sono risultati in crescita (+7,7%) rispetto ai livelli raggiunti l’anno precedente, con prezzi di vendita, espressi in valuta locale, anch’essi in miglioramento. Il fatturato, con riferimento al 100% della collegata, si è attestato a 61,2 milioni, in diminuzione del 6,5% rispetto ai 65,5 milioni del 2019, mentre il margine operativo lordo ha raggiunto i 16,5 milioni (erano 7,5 milioni nel 2019). Il sensibile deprezzamento del real brasiliano (-25% circa) ha influito sulla traduzione in euro dei risultati: a parità di cambio, il fatturato sarebbe risultato in crescita del 16,5%, mentre il margine operativo lordo sarebbe stato pari a circa 2,5 volte il dato del 2019. La quota di risultato riferita al Brasile, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 0,3 milioni (-2,0 milioni nel 2019).

Evoluzione prevedibile della gestione
L’andamento operativo dei primi sei mesi del 2020, per il gruppo nel suo complesso, dopo il buon avvio d’anno, è stato influenzato dagli effetti della pandemia che hanno comportato in tutti i mercati di presenza, ad esclusione degli Stati Uniti d’America, una contrazione più o meno accentuata dei volumi di vendita nel secondo trimestre, in particolare nel mese di aprile, seguita da un primo recupero in maggio ed una risalita più incoraggiante in giugno. 

In Italia, nella seconda metà dell’anno, riteniamo attendibile la prosecuzione di una domanda in moderato recupero, che tuttavia riuscirà solo parzialmente a compensare i mancati volumi del cosiddetto periodo di “lockdown”. Il bilancio economico dovrebbe essere aiutato sia dalla conferma dell’effetto prezzo favorevole, sia dai risparmi nei costi energetici. Pertanto l’esercizio dovrebbe esprimere risultati operativi superiori all’anno precedente, al netto degli altri ricavi operativi per cessione di quote CO2 infragruppo, non previsti per l’anno in corso.
In Europa Centrale, ci attendiamo qualche marginale rallentamento della domanda nel secondo semestre, ma riteniamo che i risultati operativi si confermino comunque in linea con quelli del 2019. 
In Europa Orientale, riteniamo che anche nel secondo semestre la domanda si mantenga piuttosto debole, penalizzata dalla perdurante criticità del quadro epidemiologico e dalle conseguenti maggiori incertezze sui tempi della ripresa economica. Nonostante il sostegno derivante dall’effetto prezzo e dalla deflazione dei fattori energetici lo sviluppo dei risultati operativi è atteso in peggioramento. 
In Stati Uniti d’America, gli sviluppi assai critici del quadro epidemiologico destano preoccupazioni e crescenti incertezze sull’evoluzione della domanda, che è prevista in contrazione nel secondo semestre dell’anno in corso, anche per il confronto sfidante con gli eccellenti livelli ottenuti nella seconda parte del 2019. Ci attendiamo che i risultati operativi, espressi in valuta locale, tendano a deteriorarsi e chiudano in peggioramento rispetto all’esercizio precedente.

I contorni della pandemia, che in alcuni paesi non ha ancora raggiunto la fase della circolazione controllata, così come l’intensità della recessione globale e la domanda di materiali da costruzione, potranno essere caratterizzati nei prossimi mesi da ulteriori e repentine evoluzioni. La visibilità sul secondo semestre continua ad essere molto limitata e le nostre previsioni sono basate su uno scenario di graduale attenuazione dei contagi e delle relative restrizioni all’attività economica, nelle aree geografiche in cui il gruppo opera. Concludendo, in base a tutte le considerazioni sopra espresse, prevediamo che il margine operativo lordo ricorrente possa chiudere l’esercizio con una diminuzione compresa tra il 5% ed il 10% rispetto al risultato raggiunto nel 2019.


Prestiti obbligazionari
Nel periodo dal 1 gennaio al 30 giugno 2020 non sono stati emessi nuovi prestiti obbligazionari.
Nei 18 mesi successivi al 30 giugno 2020 non sono previsti rimborsi in linea capitale di prestiti obbligazionari.

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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Elisa Bressan, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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Contatti societari:
Segreteria Investor Relations 
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
E-mail: icolla@buzziunicem.it

I risultati del primo semestre 2020 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà oggi, martedì 4 agosto, alle ore 16.30; per partecipare comporre il n. 02 805 8811.
 

Risultati al 30 Giugno 2020