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12 maggio 2017

Andamento gestionale al 31 marzo 2017

Vendite di cemento in aumento del 4,5% e volumi di calcestruzzo preconfezionato superiori all’anno scorso del 9,1%

Miglioramento del livello di attività in Europa Centrale, in Italia ed in Europa Orientale, favorito anche da alcuni giorni lavorativi aggiuntivi rispetto al primo trimestre 2016

Volumi stabili in Stati Uniti d’America, nonostante il confronto con un primo trimestre 2016 assai brillante

Ricavi netti pari a 588,5 milioni (nel 2016: 540,3 milioni)
 


Dati consolidati

              Gen-Mar 17       Gen-Mar 16       % 17/16
Vendite di cemento       m ton       5,2       5,0       +4,5
Vendite di calcestruzzo       m m3       2,6       2,4       +9,1
Ricavi netti       €m       588,5       540,3       +8,9
                Mar 17       Dic 16       Var.
Indebitamento netto       €m       979,9       941,6       38,3


Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per esaminare sinteticamente l’andamento economico nei primi tre mesi dell’esercizio 2017 e la posizione finanziaria netta a fine trimestre.

Nel primo trimestre del 2017 i volumi di vendita realizzati dal gruppo hanno segnato una leggera crescita rispetto all’anno precedente. Dal confronto tra i due periodi, con il 2017 favorito da un maggior numero di giorni lavorativi (la Settimana Santa è caduta in aprile), risulta che le variazioni più decise sono state realizzate in Europa Centrale, particolarmente in Germania, dove la dinamica del settore costruzioni si è confermata in espansione ed in Italia, grazie alla ripresa dell’export. In Europa Orientale, lo sviluppo positivo in Repubblica Ceca, Ucraina e Polonia ha complessivamente più che bilanciato la flessione patita in Russia, mentre in Stati Uniti d’America le consegne a clienti sono state analoghe a quelle, particolarmente brillanti, durante lo stesso periodo del 2016.

In avvio d’anno si sono rafforzate le indicazioni favorevoli che segnalano il consolidamento delle prospettive di ripresa e l’accelerazione del commercio internazionale, favorite anche dalla spinta delle politiche espansive e dal rafforzamento degli investimenti in molte economie. Le stime di crescita del prodotto per il 2017 sono state riviste al rialzo per la gran parte delle maggiori economie avanzate, mentre sono rimaste sostanzialmente invariate per quelle emergenti. Negli Stati Uniti d’America la congiuntura si è rafforzata, grazie alla tenuta dei consumi privati e alla crescita degli investimenti; l’occupazione è risultata in aumento oltre le attese ed il clima di fiducia è sensibilmente migliorato. In Europa, l’espansione dell’attività economica si è consolidata, sospinta dalla domanda interna e dal forte recupero degli investimenti; la crescita di PIL nel primo trimestre è stimata in linea con quella del precedente periodo (+0,5%), con i maggiori Paesi dell’area, Germania e Francia, che hanno ottenuto +0,4% e +0,2% l’Italia. Nelle economie emergenti, la crescita si è leggermente rafforzata in Cina grazie alla ripresa delle esportazioni ed al protrarsi degli effetti dello stimolo fiscale e monetario sulla domanda interna; ha moderatamente rallentato in India; si è mantenuta positiva in Russia, beneficiando della ripresa dei corsi petroliferi, mentre non ci sono ancora state indicazioni di ripresa in Brasile. Il consolidamento graduale del recupero globale rimane comunque soggetto a vari elementi di incertezza derivanti, tra l’altro, dalla possibilità che siano attuate politiche di protezionismo commerciale, con il rischio di ricadute negative sugli scambi e sull’attività economica complessiva. Nelle economie avanzate l’inflazione al consumo è aumentata, per effetto soprattutto della risalita dei prezzi dei beni energetici, mentre la componente di fondo ha registrato variazioni contenute. Nelle principali economie emergenti in febbraio l’inflazione è scesa, collocandosi a 0,8% in Cina, 3,2% in India, 4,6% in Russia e 4,8% in Brasile. I corsi petroliferi, dopo la risalita in seguito all’accordo di novembre tra i paesi OPEC ed alcuni paesi non OPEC, sono rimasti pressoché stabili, sino all’inizio di marzo, quando l’aumento di produzione negli Stati Uniti e l’accumularsi delle scorte hanno indotto una temporanea correzione al ribasso. Le condizioni dei mercati finanziari segnalano ottimismo sul rafforzamento della crescita internazionale e gli indici azionari sono aumentati in tutti i principali mercati. Confermando le attese, la Riserva Federale ha aumentato i tassi di riferimento del dollaro, mentre il Consiglio direttivo della BCE ha confermato il grado elevato di espansione monetaria per il rialzo dell’inflazione nel medio termine.

Le vendite di cemento del gruppo hanno chiuso il periodo con un aumento del 4,5% rispetto al primo trimestre del 2016, attestandosi a 5,2 milioni di tonnellate. L’andamento dei volumi è risultato in crescita in tutti i Paesi di presenza, con l’eccezione di una contenuta flessione in Russia. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno realizzato una variazione favorevole più evidente (+9,1%) rispetto allo stesso periodo del 2016, attestandosi a quota 2,6 milioni di metri cubi. Il maggior numero di giorni lavorativi rispetto al primo trimestre del 2016, in cui la Settimana Santa era caduta in marzo, ha naturalmente favorito i risultati di vendita ottenuti.
L’effetto prezzi in valuta locale, rispetto al primo trimestre 2016, è risultato positivo in Stati Uniti, in Ucraina (spinto dall’inflazione) ed in lieve miglioramento in Polonia, mentre negli altri Paesi, salvo qualche caso in cui i ricavi unitari hanno espresso, trimestre su trimestre, una tendenza leggermente negativa, non ci sono state variazioni di rilievo.
Il fatturato consolidato è aumentato da 540,3 a 588,5  milioni (+8,9%), al lordo di un effetto cambio favorevole di 16,8 milioni. A perimetro e cambi costanti, il fatturato sarebbe aumentato di 5,8%. L’effetto volume e l’effetto prezzo, entrambi favorevoli, sono stati rispettivamente pari a 22,0 milioni e 5,5 milioni.


Si riporta qui di seguito la ripartizione dei ricavi per mercati di presenza:


Ricavi (milioni di €)

            1° trim 17       1° trim 16       Var. assoluta
Italia             95,1       84,4       10,7
Stati Uniti d'America             256,8       243,5       13,3
Germania             120,2       112,0       8,2
Lussemburgo e Paesi Bassi             39,1       37,6       1,4
Rep. Ceca e Slovacchia             23,5       21,5       2,0
Polonia             15,9       14,5       1,4
Ucraina             13,0       9,0       4,0
Russia             33,9       26,0       7,9

Elisioni

            -8,9       -8,1       -0,8
              588,5       540,3       48,1

 

L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2017 ammonta a 979,9 milioni, +38,3 milioni rispetto a fine dicembre 2016. Sul dato hanno inciso investimenti complessivi per 49,2 milioni (69,3 milioni il corrispondente valore nel 2016).

Italia
L’andamento delle nostre vendite di leganti idraulici e clinker ha registrato una variazione favorevole significativa sul primo trimestre 2016, principalmente grazie alla ripresa dei volumi destinati all’esportazione e di semilavorato clinker, con prezzi di vendita marginalmente più deboli. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, grazie anche alla variazione positiva di perimetro avvenuta nell’area di Milano metro, ha consuntivato una crescita apprezzabile delle produzioni, con prezzi in calo. Nel complesso il fatturato è passato da 84,4 a 95,1 milioni (+12,7%).

Europa Centrale
In Germania, la domanda di leganti idraulici ha confermato un apprezzabile sviluppo positivo e le nostre consegne sono risultate in coerente crescita, favorite anche dalla ripresa dei prodotti speciali per pozzi petroliferi. I prezzi di vendita hanno mostrato un andamento leggermente discendente rispetto a quelli del primo trimestre 2016, sebbene in recupero rispetto al livello di uscita. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno realizzato una crescita inferiore a quella del cemento, in un contesto di prezzi stabili. Il fatturato totale si è attestato a 120,2  milioni, +7,4% rispetto a 112,0 milioni nel 2016.

In Lussemburgo e Paesi Bassi i volumi di vendita cemento realizzati dalle nostre attività nei primi tre mesi dell’anno hanno mostrato una lieve variazione favorevole, con prezzi in linea, mentre le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno iniziato l’esercizio con volumi in più vivace ripresa e prezzi in marginale miglioramento. Il fatturato di 39,1 milioni ha registrato una crescita del 3,9% (37,6 milioni nel 2016).

Europa Orientale
La Repubblica Ceca ha realizzato vendite di cemento in buona accelerazione, con prezzi medi, in valuta locale, sostanzialmente invariati. Il mercato del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha iniziato l’esercizio con una favorevole variazione dei volumi e un rafforzamento nei prezzi di vendita. Il fatturato, non influenzato da effetti dovuti alla variazione nel tasso di cambio, ha raggiunto i 23,5 milioni (21,5 milioni nel 2016, ovvero +9,1%).

In Polonia le vendite di cemento hanno chiuso il trimestre con una piccola variazione positiva, mentre la produzione di calcestruzzo preconfezionato ha registrato una sensibile ripresa. I prezzi di vendita in valuta locale sono risultati lievemente superiori al 2016, sia per il cemento sia nel settore calcestruzzo. Il fatturato, influenzato in modo positivo dall’effetto cambio per 0,2 milioni, è passato da 14,5 a 15,9  milioni (+9,7%).

In Ucraina le consegne di cemento nei primi tre mesi hanno espresso una variazione favorevole soddisfacente, con prezzi in valuta locale ancora spinti al rialzo dall’inflazione. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, sebbene poco significative in valore assoluto, sono risultate anch’esse in chiara ripresa, con prezzi medi in valuta locale in aumento a doppia cifra percentuale. Il fatturato è passato da 9,0 a 13,0  milioni (+44,3%). La traduzione dei risultati in euro è stata penalizzata dal deprezzamento della valuta locale per 0,2 milioni.

In Russia le spedizioni del primo trimestre, nonostante il miglioramento ottenuto nella categoria dei cementi speciali “oil well”, sono complessivamente risultate in flessione rispetto ai volumi raggiunti nell’anno precedente, con prezzi medi unitari in valuta locale in marginale recupero. I ricavi netti sono passati da 26,0 a 33,9 milioni (+30,2%), ma la traduzione in euro è stata favorita dal rafforzamento del rublo (+8,2 milioni); espresso in valuta locale il fatturato avrebbe invece mostrato una riduzione del 1,3%.

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite complessive di cemento, nonostante il confronto particolarmente sfidante con il brillante risultato ottenuto nello stesso periodo dell’anno precedente e condizioni di mercato e climatiche meno favorevoli nelle regioni del Sud-Ovest, hanno confermato livelli analoghi a quelli del primo trimestre 2016. La crescita delle consegne nelle regioni del Midwest unitamente al recupero dei cementi “oil well” hanno più che bilanciato una perdurante debolezza della domanda in Texas, in particolare l’area di Houston. I prezzi medi in valuta locale sono migliorati di qualche punto percentuale. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, che sono per la gran parte concentrate in Texas, hanno sofferto sia per la debolezza della domanda sia per il meteo, con variazione marginalmente sfavorevole dei prezzi, sempre in valuta locale. Il fatturato complessivo è così passato da 243,5 a 256,8  milioni di euro (+5,5%). L’effetto dovuto alla variazione del tasso di cambio è stato favorevole per 8,7 milioni.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
La domanda di materiali da costruzione ha proseguito nella sua fase espansiva, sebbene con minore slancio. Le spedizioni di cemento del primo trimestre, che hanno beneficiato della maggiore capacità produttiva abbinata alla seconda linea produttiva della cementeria di Apazapan (Veracruz), hanno realizzato una crescita promettente, con prezzi medi in valuta locale in evidente miglioramento rispetto a quelli dello stesso periodo del 2016. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato sono rimaste al di sotto dei livelli 2016, ma con prezzi anch’essi in crescita. Il fatturato espresso in valuta locale, ha registrato un incremento del 30,4%. La perdita di valore del peso messicano (-8,6%) ha inciso sfavorevolmente sulla traduzione dei risultati in euro; con riferimento al 100% della collegata, i ricavi netti sono passati da 143,1 a 171,8 milioni (+20,0%).

Evoluzione prevedibile della gestione
In avvio d’anno abbiamo registrato un andamento operativo tutto sommato coerente con gli sviluppi attesi per l’esercizio in corso; peraltro solitamente sono necessari almeno 6 mesi affinché la stagionalità tipica del primo trimestre sia assorbita e normalizzata. Riteniamo, quindi, opportuno confermare l’evoluzione prevista con l’approvazione del bilancio 2016, ovvero che a livello consolidato il margine operativo lordo ricorrente dell’intero 2017 possa esprimere una variazione favorevole rispetto all’esercizio precedente compresa tra il 5% e il 10%.

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Indicatori alternativi di performance
Buzzi Unicem utilizza nell’informativa finanziaria alcuni indicatori alternativi di performance che, pur essendo molto diffusi, non sono definiti o specificati dai principi contabili.
In conformità alla Comunicazione Consob n. 92543/2015 e gli orientamenti ESMA/2015/1415 comunichiamo di seguito la definizione dell’indicatore utilizzato nella presente informativa.

Indebitamento netto: rappresenta un indicatore della struttura finanziaria e corrisponde alla differenza tra le passività e le attività finanziarie, sia a breve sia a lungo termine; rientrano in tali voci tutte le passività o attività fruttifere d’interesse e quelle ad esse collegate, quali gli strumenti finanziari derivati ed i ratei.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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